Continuando nel nostro itinerario sull'Appennino tosco-emiliano, consigliando la visita a tre località attigue, ognuna con proprie caratteristiche uniche: Brisighella, Riolo Terme e Casola Valsenio. I tre scogli di selenite, sui quali sorgono la Rocca Manfrediana, la Torre dell'Orologio e la Basilica del Monticino dominano il paesaggio di Brisighella (RA), sorta alla fine del 1200 attorno alla prima rocca, edificata dal condottiero Maghinardo Pagani. Nel XIV Secolo, fu iniziata la costruzione della Rocca Manfrediana, ultimata sotto la Serenissima Repubblica di Venezia, che dominò su Ravenna dal 1411 al 1509.

Brisighella deve la sua fortuna economica alle cave di gesso, sovrastanti il paese; il minerale era trasportato con asini, che transitavano per quello che inizialmente era stato il primo bastione a difesa del borgo, ora è conosciuto come Via degli Asini, forse unica strada medioevale sopraelevata e coperta, che prende luce da una serie di arcate.

Due sono gli edifici religiosi di particolare interesse:

- la Chiesa di Santa Maria degli angeli e la Collegiata di San Michele Arcangelo, in cui sono conservati dipinti del Palmezzano, allievo di Melozzo da Forlì, col quale costituisce il nucleo della scuola forlivese di pittura;

- la Pieve di San Giovanni in Ottavo o del Thò, in stile romanico, già menzionata in un primo documento del 909.

Da Brisighella in pochi minuti si arriva a Riolo Terme. Tra il 1494 e il 1499 feudo di Caterina Sforza, che lo dotò della rocca. Nel 1870, nella cornice di un parco secolare, fu avviata la costruzione delle Terme, aperte al pubblico il 24 luglio 1877. Certificate dal Ministero della Salute "Stabilimento Termale 1° Livello Superiore", per la presenza di acque medicali e del finissimo fango sorgivo dei vulcanetti di Bergullo, sono particolarmente adatte per riabilitazione motoria e respiratoria.

E' presente anche un Centro di Medicina Estetica.

Da Riolo Terme, si arriva a Casola Valsenio, costeggiando il Parco regionale della Vena del Gesso romagnola, una "Formazione gessoso-solfifera" di epoca Messiniana, circa 6,5 - 5,5 milioni di anni fa, che si estende dal Piemonte alla Sicilia, ma che solo qui raggiunge affioramenti così evidenti.

Nell'area di Casola Valsenio sono stati rinvenuti resti archeologici, risalenti a etruschi, galli e romani, ma la storia del borgo inizia nel 1216 con la distruzione da parte dei faentini del castello di Casola, che sorgeva nella collina sovrastante.

Da visitare, l'Abbazia di San Giovanni Battista in Valsenio e la Villa il Cardello, antica foresteria dell'Abbazia, nonché abitazione del famoso poeta e scrittore Alfredo Oriani (1856-1909), oggi adibita a sua casa-museo.

Ma nella sua storia recente Casola Valsenio è famosa per le sue manifestazioni:

- "Erbeinfiore", ultimo fine settimana di maggio; nel Giardino delle Erbe "Augusto Rinaldi Ceroni" si tiene un' esposizione di fiori utilizzati in cucina e per il benessere del corpo.

- "Festa dei Frutti Dimenticati", come azzeruole, giuggiole, cotogni, pere volpine, mele della rosa, nespole, avellane, sorbe e corbezzoli, unificata alla "Festa del Marrone di Casola".

Nel centro storico, tutti i venerdì di luglio e agosto, si tiene il Mercatino Serale delle Erbe.

Da queste manifestazioni hanno tratto spunti molto interessanti e gustosi alcuni ristoranti di Casola, che, in base alla stagione, propongono interi menù a base di fiori e frutti dimenticati. Segnaliamo l'antesignano Ristorante Fava, con i suoi piatti da contemplare, ma anche da gustare.