Sono molte le Rappresentazioni Pasquali del Venerdì Santo che ogni anno in diverse ambientazioni paesaggistiche vengono celebrate in Italia. Anche quest'anno si è tenuta la Turba di Cantiano, piccolo borgo dell'Appennino Umbro-Marchigiano in provincia di Pesaro-Urbino. Poco più di 2000 abitanti che danno il loro contributo per la riuscita della manifestazione preparando le vie del paese con torce e lumini, allestendo i set teatrali dove si svolgeranno le scene, curando i vestiti.

Molti turisti alla Turba di Cantiano

Numerosi i turisti che già dalla sera del giovedì iniziano ad arrivare percorrendo l'antica via Flaminia.

Il paese inizia a "vivere" già prima dell'alba, con la visita delle sette chiese, un cammino per le vie del borgo intonando canti e preghiere. Quella del mattino così come quella del pomeriggio nella chiesa della Colleggiata sono le classiche funzioni liturgiche del venerdì di Pasqua che normalmente si svolgono nelle chiese cristiane di tutto il mondo. Al termine, tra lugubri rintocchi di campane, parte la processione del S.S.Crocefisso e della Madonna Addolorata. Uomini incappucciati, portando i simboli della Passione raggiungono il colle di S.Ubaldo dove nell'omonima Chiesa si trovano esposti il crocifisso ligneo e la statua del Cristo morto. In attesa della rappresentazione, merita una visita la bottega delle visciole, famosa quella di queste parti, con la quale vengono fatti dolci, marmellate, grappe e vini per accompagnare dolci e formaggi.

La bottega si trova davanti la chiesa della Colleggiata ed a fianco alla panetteria che offre un altro prodotto tipico del luogo: il pane di Chiaserna, la cui bontà è dovuta all'utilizzo di acqua di sorgente che lo rende leggero e fresco nel tempo. Salendo la via principale si incontra il Museo Geo-Territoriale, che mostra il legame tra il paesaggio e l'evoluzione dell'uomo.

E' facile incrociare il passaggio del cavallo del Catria, una razza equina del luogo che prende il nome dall'omonimo vicino massiccio. Razza robusta e frugale particolarmente adatta per il luogo, dove trasportava ogni tipo di materiale e oggi usata per il turismo. Alle ore 20 si spengono le luci ed inizia la Turba, nome che indirettamente risale al XIII secolo, ai movimenti di invocazione alla pace da parte del popolo nelle terre del luogo.

Accompagnati dal suono dei tamburi e dai canti della corale, sfilano per le vie i soldati romani diretti verso il parco della Rimembranza dove è allestita la scena dell'Ultima cena. Tutto viene svolto in diretta con il narratore che spiega e gli attori che in un troppo marcato accento del luogo e taluni, il Cristo per esempio, con scarse doti interpretative, recitano la parte in un vero e proprio teatro a scena aperta. Dopo l'arresto Gesù viene portato in piazza Luceoli dove è allestita l'altra scenografia, quella del processo, la flagellazione e la sfilata di tutti i personaggi diretti al colle di S.Ubaldo. Durante l'ascesa vengono accesi man mano bracieri e fiaccole che danno suggestività a tutta la collina. Arrivati in cima, la crocefissione con cui ha termine la suggestiva manifestazione.