Molti italiani almeno una volta nella vita visitano la Polonia. Io ho fatto un giro che comprendeva Varsavia, Cracovia, il museo del lager di Auschwitz-Birkenau, Wroclaw, Poznan, Torun, Danzica con il suo sobborgo marino Sopot e Zamosc. Vorrei parlare di quest'ultima città, la "Padova del nord" secondo i polacchi.

La Padova del Nordeuropa

Il nomignolo trae ispirazione dal fatto che vi operò l'architetto padovano Bernardo Morando, attivo in tutta la pianura di Lublino nel 1500. Zamosc è piccola, merita una sosta di tre giorni appena perché forse dopo ci si annoierebbe, eppure vanta una serie di monumenti quasi intatti e una pasticceria, la Bohema sita nella piazza centrale, che è, secondo la guida Lonely Planet, "la seconda più buona della Polonia".

Non nascondo che sono ancora molto curiosa della prima. Forse si trova a Wadowice dove Giovanni Paolo II mangiava le sue famose ciambelle? Può darsi che sia ben più peccaminosa!

Tornando alla visita di Zamosc, la Perla del Rinascimento è stata aggiunta ai siti patrimonio dell'umanità dell'UNESCO nel 1992: I nazisti avevano cercato di annientarla, perché era estremo est della Polonia e serviva in funzione strategica, era un centro di produzione culturale polacca di spicco, e in più vantava una comunità ebraica vivace, che ha potuto in questi anni riaprire la sua sinagoga (oggi un museo). C'è ancora l'ex carcere di Zamosc appena al di fuori del centro antico, la cosiddetta "rotonda" dalla forma dell'edificio contenente le celle delle persone destinate alla deportazione, a ricordare questo triste passato.

Le vestigia di un glorioso passato

Ma concentriamoci un attimo sulla fondazione di Zamosc. La città nacque come centro urbano residenziale per volontà del cancelliere polacco e comandante delle forze armat Jan Zamoyski, che cercò ispirazione per crearla dall'Italia e non dalla Russia. L'idea era quella di creare la perfetta città del Rinascimento, e in effetti si gira in questa cittadina circondati di bellezza e come se non si avesse più il senso dle tempo.

I principali monumenti sono il Museo di Zamosc, dove per l'appunto è ricordata l'epopea di Zamoyski e della creazione della città, il Rynek Wielki che è il vecchio municipio, con una torre svettante in cima a una romantica scalinata, la cattedrale con un adiacente museo che raccoglie il tesoro religioso della città, e la torre campanaria con vista panoramica su tutta Zamosc.

Tra storia, cultura e intrattenimento estivo

Vi sono poi il Museo dell'Arsenale, che mostra alcuni cannoni e altre armi dell'epoca di Zamoyski, una vecchia porta quasi completamente in rovina che si chiama Porta di Lublino, che fu eretta per celebrare la cattura dello sfortunato re Massimiliano d'Austria da parte di Zamoyski, l'Accademia che è la loro università, la Porta di Leopoli, gli antichi bastioni e la pittoresca chiesa di San Francesco che ebbe una storia tormentata: fu trasformata prima in ospedale, poi in deposito di armi durante la dominazione russa, inine in un cinema negli anni '30 del XX secolo e in un collegio d'arte nel periodo socialista. Solamente dal 1993 è stata restituita ai francescani.

Tutta l'estate, da metà giugno a metà settembre, si svolgono a Zamosc manifestazioni culturali di rilievo, come l'Estate Teatrale e il settembrino Meeting Internazionale dei Vocalisti Jazz. Secondo me trascorrere due o tre giorni in questa città aiuta a rilassarsi e ad affrontare con più serenità gli immancabili tour de force di chi visita la Polonia, che siano religiosi oppure all'insegna della memoria storica.