Cipro è di casa a Milano, con una mostra fotografica, dal nome: "Cipro, cultura alla corte di Afrodite". Gli scatti fotografici sono esposti in Corso Vittorio Emanuele II e vi resteranno fino al 30 ottobre. Una occasione unica per conoscere un paese splendido, dove storia e paesaggi mozzafiato, si incontrano e si abbracciano. La capitale del paese, Pafos, si è aggiudicata non a caso, il titolo di capitale europea della cultura per il 2017.

Gli scatti, realizzati da professionisti quali Marcus Bassler, Andrea Constantinou, Franco Cappellari e Rella Massimiliano, vi guideranno lungo le vie di Cipro, fra i suoi monumenti e le sue bianche spiagge.

Noi cogliamo l'occasione per accompagnarvi virtualmente in un importante sito storico dell'isola, situato proprio a pochi chilometri da Pafos e dedicato ad Afrodite, la bella Dea a cui la mostra è dedicata.

Afrodite, dea greca dell'amore e della bellezza, era molto onorata nei tempi della Grecia classica, come dimostrano i numerosi reperti storici trovati. Uno dei più importanti luoghi di culto a lei dedicati, si trova sull'isola di Cipro, nei pressi della città di Pafos: il santuario di Kouklia. Per essere precisi, il sito, facente parte del patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO, si trova vicino al borgo di Kouklia, a sedici chilometri dalla più nota città di Pafos.

Il culto di Afrodite

L'isola di Cipro è oggi nota per aver dato i natali alla Dea Afrodite. Sull'isola sono ancora evidenti tracce del culto a lei dedicato nel passato. Nei pressi dell'attuale borgo di Kouklia, sorgeva un tempo la città di Palepafos, la capitale dell'antico reame di Cipro. Grazie alle favorevoli caratteristiche del suolo, la gente del luogo si dedicava alla coltivazione del grano, rendendo il regno un luogo fertile ed accogliente.

A Palefos sorgeva il santuario di Afrodite, che contribuiva, con la sua fama, a fare della città un'importante luogo di culto e meta di pellegrinaggio. È interessante sapere che i re della città avevano il titolo di sommo sacerdote della Dea, come testimoniano le antiche iscrizioni che si riferivano al re come: "re della città di Palepafos, il sacerdote di Anassa", dove Anassa si riferisce al nome rituale di Afrodite Pafia.

Comprendiamo, da questo particolare, quanto grande fosse il potere della Dea in quell'epoca. Talmente grande da rappresentare la sovranità, colei che dà al re il potere di regnare sul popolo. In realtà, nei tempi antichi, era proprio la Grande Dea a conferire ai sovrani il diritto a regnare. Questo particolare fa supporre che all'epoca, il potere della Dea si estendesse ben oltre l'ambito dell'amore.

Il primo tempio risale al 1200 A.C. e fu realizzato seguendo l'esempio dei templi all'aperto del medio oriente. Pausania attribuisce al re Agapenore, il merito di aver costruito il templio. Un altro mito, invece, racconta che il santuario venne fondato dal Re di Cipro Kinyras, genitore di Adone.

Conosciamo qualcosa sui riti celebrati all'interno del santuario, grazie agli scrittori classici. Apprendiamo così che la Dea non era venerata in forma di statua, ma era rappresentata da una roccia conica di andesite, dal nome di "betulus". La pietra è tutt'ora visibile nel museo di Kouklia. I sigilli ellenistici e le monete romane ritrovate nei dintorni, ritraggono la betulus, situata fra due colonne e sotto un leggero baldacchino. Questo doveva costituire l'altare più importante, dove erano permesse suppliche ed offerte. Molto probabilmente, inoltre, al tempio veniva praticato lo ierus gamus, la pratica sacra secondo cui gli uomini potevano sperimentare le energie della Dea, unendosi ritualmente alle sue sacerdotesse. Non sappiamo, invece, se venivano praticati riti in onore della luna, come avveniva in altri luoghi.