Sembra essere sventato il pericolo di forte inquinamento dell'aera marina ligure, dovuto a una tubatura rotta della nota azienda petrolifera Iplom di Busalla, che aveva riversato nel fiume Polcevera, nella località di Fegino, una marea di greggio quantificata in qualche migliaio di litri ma mai realmente definita perchè nessuno sarebbe al corrente della vera quantità 'ingoiata' e oggi rimasta nelle profondità del mare. Intanto a distanza di giorni si prosegue, malgrado il caso sembrerebbe essere stato risolto, a parlare dei danni che lo sversamento potrebbe aver causato alle coste liguri, e anche se sui media appaiono felici le famiglie e i turisti che ne decantano il mare 'pulito' e le spiagge 'incontaminate', qualche dubbio sembrerebbe, da parte degli esperti,contrastare tutta questa positività che sicuramente diventa utile per risanare gli esercizi pubblici che il turismo avrebbe abbandonato dopo aver ricevuto il 17 aprile, la pericolosa notizia del petrolio riversatosi in mare.

TV7 commenta la vicenda ligure

"550 metri cubi di greggio"; così inizia l'articolo televisivo andato in onda ieri su Rai 1nel servizio di TV7, cercando di dare informazioni più dettagliate sui fatti accaduti in Liguria e rendicontando quello che attualmente è rimasto di esso. Così si vedono le interviste di chi fa parte dei pro e dei contro mentre esprimono il proprio pensiero sulla vicenda che li ha 'toccati' personalmente; con disagi, il panico per l'accaduto, le esalazioni di idrocarburi respirate perché scorreva lungo i canali tra le abitazioni; e malgrado siano trascorsi una decina di giorni, molti affermano di percepirle ancora anche se la situazione va migliorando, non pensando che probabilmente è l'olfatto che si sta adattando ai nuovi odori.

Sull'efficienza degli interventi attuati dalla Iplom per tentare di 'risolvere' i danni creati dal petrolio fuoriuscito dalla condotta, sembrerebbe non ci sia niente da rimproverarle; un'intervento costato parecchi milioni di euro e che ha visto l'impegno di centinaia di uomini, dieci mezzi della Guardia Costiera, quattro unità navali d'altura e cinquanta autospurgo che hanno lavorato ininterrottamente per arginare la macchia nera di greggio ampia oltre 28 chilometri, che il satellite dell'aeronautica aveva avvistato in alto mare.

E' davvero salva la stagione turistica in Liguria?

Oggi si parla di completa pulizia di tutto il circondario marino e della costa minacciata dall'inquinamento, quindi la stagione turistica sembrerebbe essere salva considerando i commenti positivi che provengono dai media e dalla popolazione. Malgrado questo, restano delle incognite che gli esperti fanno trapelare e che potrebbero 'guastare' questa positività affrettata.

Infatti, come ben sappiamo, non si è al corrente della vera quantità di petrolio riversatosi in mare e di quella che è stata recuperata, e come ben sappiamo, il greggio è un materiale pesante e una grossa quantità potrebbe essersi attualmente depositata sui fondali marini dell'intera zona interessata dal disastro ambientale. Il Ministro Galletti, nell'intervista del noto programma sopra citato, avverte che il problema non è superato e che fino ad oggi si è affrontata con successo solo l'emergenza, seppur resti e resterà un disastro ambientale che non può lasciarsi dietro trionfalismi. Giovanni Pettorino, comandante del porto di Genova, assicura che della presenza di idrocarburi non se ne ha più 'ombra'. Riusciremo davvero a salvare il maredalle energie fossili e tutelarlo?