È iniziato il conto alla rovescia che ci conduce al solstizio d'inverno, un momento particolarmente importante e carico di significato. Il solstizio, conosciuto anche con il nome celta di Yule, rappresenta un portale essenziale per tutti coloro che sono impegnati in un percorso di evoluzione spirituale, da capire ed introiettare. Questo è il momento in cui la luce vince il buio, il momento in cui la dea partorisce il bambino divino, il momento in cui le vibrazioni della speranza e dell'amore si diffondono come un'onda sul mondo. Passaggio fondamentale sulla Ruota delle stagioni, la magia del sole che rinasce è festeggiata ancora oggi in tutta la Terra, con riti che cambiano da paese a paese, pur conservando immutato il messaggio veicolato.

Il Solstizio d'Inverno

Il buio cresce ancora intorno a noi, avvolgendoci nel suo nero mantello, la notte avanza ogni giorno di più, il freddo penetra nella pelle, la neve ricopre le montagne rivestendo il paesaggio col suo chiaro manto e noi avvertiamo il desiderio di ritrarci dentro di noi. Siamo, metaforicamente, nel grembo della Grande Madre. Protetti nel buio ventre della Dea, possiamo lasciar affiorare emozioni e ricordi, sentimenti passati sepolti dentro di noi, così da osservarli e lasciarli finalmente andare. Siamo impegnati in una profonda guarigione interiore che ci permetterà di giungere al passaggio solstiziale rigenerati nell'anima e purificati. Questo è il momento adatto per guardare dentro di noi, per dedicarci alla guarigione di noi stessi, per fare il punto della nostra vita.

Un momento benedetto, che ci permette di rinnovarci, in vista del risveglio della potenza solare nel nostro emisfero, simbolo della nostra rinascita spirituale, nel giorno del solstizio. Il tempo scorre, inevitabilmente, disegnando il sentiero a spirale della nostra evoluzione come esseri umani.

Quest'anno il Solstizio d'inverno cade il 21 dicembre alle 17.28, ma possiamo già percepire nell'aria l'energia di questo potente portale, che copre un momento temporale di circa due settimane, a partire da Santa Lucia, fino a sette giorni dopo il solstizio.

Il 21 dicembre, quindi, entreremo ufficialmente nell'inverno. La colonnina di mercurio continuerà a scendere e ci attenderanno ancora diversi giorni di gelo intenso. Eppure, proprio all'inizio della stagione fredda, la natura ci dona un evento magico. Dopo il Solstizio, le energie nella natura, infatti, subiranno un'inversione ed andranno verso la crescita.

Le giornate inizieranno piano piano ad allungarsi e giorno dopo giorno la luce del sole "vincerà" l'oscurità della notte. La magia del Solstizio e della rinascita del sole ha ispirato riti e celebrazioni in tutto il mondo. Certamente, noi sappiamo che luce ed oscurità, notte e giorno, sono entrambi essenziali per il nostro benessere e per la nostra evoluzione, sappiamo che i poli "opposti" vanno abbracciati, vissuti ed integrati in noi, come lo sapevano gli antichi sacerdoti, ma per i nostri antenati, per i contadini, per le persone semplici la cui stessa sopravvivenza dipendeva dal calore e dalla luce del sole, il Solstizio d'Inverno rappresentava un vero e proprio miracolo.

La nascita di Cristo, non a caso, è festeggiata il 25 dicembre, pochi giorni dopo il solstizio.

Nelle vicende della Madonna che dà alla luce il bambin Gesù, simbolo di speranza e amore per tutto il popolo cristiano, intravediamo una metafora di ciò che succede nella natura. Una storia di vita, morte, rinascita che ha ispirato il mito pagano secondo cui il dio sole muore a Samhain, per rinascere nell'alba di Yule, sotto forma di giovane sole, dal Ventre della Grande Dea. Ritroviamo la stessa metafora nei racconti egiziani di Horus, nato dal ventre di Iside, figlio del scomparso Osiride, ed in molti altri miti.