Recentemente l'hashtag '5minutesbeachcleanup' è diventato virale e ha spinto migliaia di persone a recarsi al mare per raccogliere i rifiuti di plastica che la marea restituisce alla spiaggia, a volte insieme a pesci e altri abitanti del mare impigliati, incapaci di liberarsi e condannati a morte.

Il 5 giugno ricorre come ogni anno la Giornata mondiale dell'Ambiente e questa volta il tema è la lotta ai rifiuti di plastica monouso che inquinano le nostre acque e rischiano di intaccare anche le reti idriche nazionali. In testa ai diversi eventi dedicati, l’istituzione del numero 342.37.11.267 pensato da Greenpeace per la segnalazione tramite foto, sms o WhatsApp di rifiuti abbandonati, con l’obiettivo di risalire alle aziende che li hanno irresponsabilmente smaltiti.

Oceani e rifiuti di plastica, i dati

Quest’anno il tema della Giornata mondiale dell’ambiente è l’inquinamento, sostenuto dallo slogan ‘Beat plastic pollution’. Secondo i dati raccolti dall’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) nel mar Mediterraneo il 50% delle tartarughe presenta all’interno del corpo quantità preoccupanti di plastica e non è meno drammatico che in Thailandia sia appena stata ritrovata una balena morta a causa di una quantità di plastica ingoiata pari ad 8 kg.

I dati sono preoccupanti: ogni anno negli oceani di tutto il mondo vengono smaltiti quasi 8 milioni di rifiuti in plastica. Ogni minuto viene acquistato oltre 1 milione di bottiglie di plastica e solo un’irrilevante percentuale di esse, poco meno del 30%, viene destinata al riciclo.

I sacchetti di plastica monouso raggiungono le 500 unità utilizzate all’anno e sono fra i principali inquinanti che troviamo sulle spiagge insieme a vasetti di yogurt, bottigliette, reti, polistirolo e utensili usa e getta dei pranzi al sacco. Secondo le ricerche condotte da Legambiente e Goletta Verde più del 96% di rifiuti dispersi nel Mediterraneo sono di plastica e la densità è pari a 58 rifiuti galleggianti per km quadrato.

I rischi che corre il nostro pianeta a causa di queste cifre saranno descritti e ampliati presso l’Acquario Romano, dai ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche, durante l'evento nominato ‘Fatti di plastica’ e coordinato da Cnr e alcuni massimi esponenti dell’Ordine degli architetti di Roma e Province. Il dato scientifico più preoccupante è la durevolezza della plastica che può rimanere dispersa in mare anche per un millennio prima che avvenga la degradazione.

Le alternative alla plastica proposte dall'Onu

Ma cosa possiamo fare ogni giorno, ciascuno nel proprio piccolo? L’Onu, che punta già da oltre 40 anni a eliminare totalmente i prodotti in plastica monouso, con lo sloganSe non puoi riusarlo, rifiutalo’ propone ai cittadini la sostituzione con materiali nuovi e ecosostenibili. In alcuni Paesi come il Regno Unito attualmente vengono utilizzati prodotti di nuova fattura che sostituiscono cotton fioc e cannucce mentre in Italia, si possono già trovare i sacchetti compostabili nei reparti ortofrutticoli di supermercati e altri grandi rivenditori.

Secondo l’Enpa una seconda opportunità per ridurre gli inquinanti potrebbe essere il ritorno al vuoto a rendere ovvero la restituzione del contenitore in vetro, latta o plastica al fornitore, iniziativa che in Germania ha riscosso grande successo: l’80% dei rifiuti in plastica e il 96% dei rifiuti in vetro sono stati in questo modo recuperati e sottratti all’ambiente.

Anche l’ottimizzazione della raccolta differenziata e il controllo dei rifiuti mal riposti nei bidoni dedicati ai rifiuti umidi, potrebbe migliorare sensibilmente la situazione.

Uniti per l’ambiente, non solo gli oceani

Sebbene il tema principale della Giornata mondiale dell’ambiente sia l’inquinamento degli oceani, gli esperti si dedicano anche ai parchi e alla tutela della natura e della biodiversità. A questo proposito, il 6 giugno presso il Parco nazionale dell’Isola d’Elba, si terrà un meeting tutto dedicato al turismo sostenibile mentre nel Parco Naturale Regionale Dune Costiere sarà possibile partecipare a una giornata di lotta contro i rifiuti di plastica e offrire il proprio tempo per dare una mano a pulire la spiaggia.

Al centro dell’argomento dei rifiuti smaltiti sul territorio ci saranno anche le acque idriche superficiali e sotterranee, maggiormente colpite da altri tipi di inquinanti ambientali nonché interferenti dannosi per la salute dell’ambiente e dell’uomo.