Il 9 febbraio, il Ministero dell’Ambiente ha stanziato 75 milioni di euro per i prossimi tre anni per l’adattamento ai cambiamenti climatici nei parchi nazionali e nei luoghi naturali protetti dall’Unesco. A darne notizia, lo stesso dicastero con un comunicato stampa apparso sul sito ufficiale.

Le risorse sono destinate - si legge nella circolare - "per l’adattamento ai cambiamenti climatici nei siti Unesco d’interesse naturalistico e nei parchi nazionali". Serviranno anche agli interventi per l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare pubblico degli enti locali rientranti nel patrimonio Unesco.

Saranno realizzati impianti di dimensione ridotte per la produzione di energia da fonti rinnovabili e di infrastrutture e servizi di mobilità sostenibile, oltre che strutture e mezzi per il controllo e il contrasto dell’inquinamento.

Entro febbraio verrà predisposto il bando al quale i Comuni aventi diritto potranno preparare i progetti.

Si legge nella circolare: "Nel dettaglio, 15 milioni di euro sono destinati all’esercizio finanziario 2021 quale quota di anticipo, 37 milioni e mezzo all’esercizio finanziario 2022 come avanzamento lavori e 22 milioni e mezzo per il 2023 in qualità di quota a saldo".

Secondo il Ministro Costa sono stati destinati 100 milioni di euro per progetti volti alla sostenibilità nelle aree marine protette e nei parchi nazionali, assegnando quindi 75 milioni di euro ai siti d’interesse naturalistico, come il Delta del Po, le isole Eolie e le Dolomiti.

Valorizzare i territori

È indispensabile puntare sulla gestione forestale sostenibile, sulla riduzione di emissioni, la mobilità green, valorizzando i territori. Oltre ai caschi verdi per l’ambiente, ci sarà una task force di persone esperte e qualificate alle mansioni nelle aree protette e nei territori italiani riconosciuti dall’Unesco.

Il riscaldamento globale

Le attività umane non hanno fatto altro che aumentare le emissioni di anidride carbonica, comportando un notevole aumento delle temperature. Le bizzarre condizioni climatiche e lo scioglimento dei ghiacciai sono le potenziali conseguenze.

15°C è la temperatura media del pianeta, rispetto a quelle molto più alte e più basse di questa temperatura per le fluttuazioni naturali climatiche.

Secondo gli scienziati le temperature stanno salendo rapidamente a causa dell’effetto serra, che porta l’energia solare, che si irradia nello spazio dalla superficie terrestre, a essere assorbita dai gas serra.