Nel mese di maggio dovrebbe essere reso pubblico un importante rapporto delle Nazioni Unite, che sembrerebbe concentrare il focus dell'azione climatica sulle emissioni di gas metano.

Secondo il rapporto, che sarà reso pubblico dalla Coalizione per il Clima e l'Aria Pulita e dal Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP), questo gas naturale parrebbe essere particolarmente dannoso per via degli effetti sull'ambiente e sul clima.

Le valutazioni compiute da un team internazionale di scienziati, rivelano la necessità di ridurre al più presto il rilascio di gas che contribuiscono notevolmente al riscaldamento il pianeta.

Dal momento che il metano è un gas serra molto potente e volatile, l'abbattimento dei tassi di emissione sarà fondamentale nel breve termine.

Stando a quanto riporta il New York Times, a seguito di un'analisi sul rapporto, l'industria dei combustibili fossili sarebbe la prima che dovrebbe dare un taglio alle emissioni. Non sono tuttavia trascurabili altre attività umane che rilasciano grandi quantità di metano come l'agricoltura e i rifiuti.

Tendenzialmente, la maggior parte delle politiche per il contenimento e la riduzione dell'inquinamento e della temperatura terrestre si concentrano su azioni che si estendono nel lungo periodo -ma sembrerebbe non esserci più molto tempo.

I dati ad oggi

Contro ogni aspettativa le emissioni di gas serra non sono diminuite nemmeno durante la pandemia globale e i vari lockdown in tutto il mondo.

Il tasso globale di emissioni di CO2 nel 2020 sarebbe il quinto più alto negli ultimi 63 anni.

Si stima che, senza il rallentamento dovuto dai vari lockdown economici, il 2020 sarebbe stato da record. La NOAA (Amministrazione nazionale per l'osservazione oceanica ed atmosferica) ha constatato che le emissioni si sono ridotte solo del 7%, nonostante l'immobilità temporanea di moltissimi settori dell'industria.

Se si vuole rispettare l'ambizioso progetto di mantenere il riscaldamento delle temperature a 1,5° C, le emissioni prodotte da attività antropiche dovrebbero essere ridotte del 40-45% entro il 2030. Non sembrerebbero esserci alternative: per salvare il pianeta e scongiurare l'aumento delle temperature è fondamentale ridurre in modo rapido il metano atmosferico.

Questo gas ha un'alta resistenza all'atmosfera, tanto da resistervi circa 10-12 anni e lassù ha un potenziale di riscaldamento 84 volte superiore a quello dell'anidride carbonica (CO2) su un periodo di 20 anni.

Cosa ci aspetta?

Se parrebbe molto complicato arrivare ad emissioni zero di CO2, sembrerebbe anche che non sia altrettanto difficile farlo con il gas metano. La dottoressa Ilissa B. Ocko, scienziato senior dell’Environmental Defense Fund (EDF), ha recentemente scoperto che ridurre le emissioni di metano dalle industrie più inquinanti potrebbe rallentare il tasso di riscaldamento globale del 30%.

Dal rapporto, prossimo alla pubblicazione, si apprenderebbe che il benessere derivante dalla riduzione di rilascio di gas altamente inquinanti, investirebbe anche la Salute pubblica. Il rovescio della medaglia è che, in mancanza di un'azione tempestiva, si potrebbe incorrere in cambiamento climatico catastrofico.