Le colture di olivo in Puglia stanno subendo una grave devastazione a causa dell'epidemia da Xylella fastidiosa. La zona più interessata dall'epidemia di Xylella degli olivi è la parte più meridionale della Puglia e in particolare le province di Lecce e Brindisi. Dall'inizio dell'epidemia milioni di piante di olivo sono morte per l'infezione. Le autorità locali e nazionali stanno compiendo un grande sforzo per fronteggiare questa emergenza. Sono in atto interventi allo scopo di confinare, limitare e ridurre i danni. Inoltre, enti di ricerca specifici stanno studiando possibili soluzioni a questo problema.

L'origine della Xylella diffusa in Puglia è stata individuata in una pianta di caffè proveniente dal Costa Rica

Uno studio condotto da ricercatori in Italia, Francia e Stati Uniti ha concluso che l'origine della Xylella fastidiosa che si è diffusa in Puglia e che ha prodotto l'attuale epidemia, sarebbe da individuare probabilmente in una pianta di caffè proveniente dal Costa Rica nell'anno 2008. Ciò è compatibile con il momento delle prime segnalazioni di malattia delle piante nel 2010 da parte di agricoltori pugliesi, visto che il periodo di incubazione della malattia, cioè il tempo che passa tra il contagio e la comparsa dei sintomi, è di circa due anni.

A questo studio ha partecipato la dott.ssa Maria Saponari, ricercatrice dell'Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bari, la quale spiega che il termine "fastidiosa" che compone il nome della specie Xylella fastidiosa deriva dal fatto che è molto difficile estrarre e coltivare questo batterio in laboratorio.

Per questi motivi inizialmente è stato più difficile individuare questo microrganismo come causa della morte delle piante.

Attraverso un'analisi genomica è stato possibile accertare che vi sono poche differenze, anche se rilevanti, tra il genoma della Xylella che infetta attualmente gli olivi in Puglia e il genoma della Xylella che infetta le piante di caffè del Costa Rica.

Inoltre, è stata studiata anche la quantità di mutazioni genetiche presenti in un genoma rispetto all'altro. Ciò ha permesso di individuare con maggior precisione il periodo in cui tale Xylella è arrivata in Italia, risalente all'anno 2008 circa, tenendo conto della quantità media di mutazioni nel tempo che il genoma in questione subisce.

Questo studio è stato riportato in un articolo pubblicato su Nature Italy.

Purtroppo le autorità competenti, anche a livello europeo, hanno dichiarato che la Xylella in Puglia non è più eradicabile, abbandonando questo obiettivo. Ma vogliamo comunque ancora augurarci che in un prossimo futuro questa infezione delle piante di olivo in Puglia possa essere debellata.