Quella di Domenico Berardi è una bella favola del calcio italiano. Perchè in genere non si scovano talenti durante partitelle tra amici. Berardi di strada in questi ultimi tre anni ne ha fatta tantissima, più di quanto ci si potesse aspettare. Il Sassuolo ha creduto fortemente in lui, lo ha fatto ancora di più Eusebio Di Francesco, quando nel corso della passata stagione, in serie B, lo ha lanciato tra i titolari indiscussi nonostante fosse poco più che diciottenne.

Il giocatore calabrese - nato a Cariati (Cs) il primo agosto del 1994 - ha ripagato la fiducia del tecnico e della società con tanti gol (ben undici) e belle giocate, che hanno contribuito e non poco al salto di categoria. Quali sono le caratteristiche di Berardi? In primis potremmo dire la semplicità e la naturalezza con la quale sta in campo: riesce sempre a trovarsi al posto giusto nel momento giusto ed a concludere con efficacia. Sinistro naturale, ha una tecnica invidiabile ed è grazie a queste sue caratteristiche che anche in Serie A sta facendo la differenza.

La Juventus - ora detentrice del suo cartellino - ha fatto molto bene a lasciarlo in prestito ai neroverdi anche per questo suo primo campionato di serie A. Perchè soltanto giocando con continuità giovani dotati del suo talento possono emergere. La quaterna realizzata al Milan gli ha permesso già di ritagliarsi un piccolo spazio nella storia del calcio italiano: soltanto Silvio Piola era più giovane di lui quando riuscì a realizzare quattro reti in una stessa gara di serie A. 

E ad ogni modo Berardi è il primo giocatore ad essere riuscito a segnare quattro gol al Milan nella stessa partita: finora nessuno era riuscito in questa impresa. E allora la domanda tra gli sportivi italiani, soprattutto dopo l'infortunio di Giuseppe Rossi, nasce spontanea. Non è il caso che Prandelli facesse un pensierino anche su Berardi? Un giocatore dotato di talento, estro e fantasia, in fondo, in Brasile servirebbe, eccome, alla nostra Nazionale.