Mancano poche ore al debutto ufficiale dell'Argentina, una delle grandi favorite, al Mondiale brasiliano. L'Albiceleste scenderà in campo al Maracanà contro la Bosnia, esordiente assoluta, ma avversario tosto e imbottito di talenti come Pjanic e Dzeko. Come sempre accade quando si partecipa ad una grande manifestazione agonistica come può essere un Mondiale di calcio, la tensione è alle stelle, ma in Argentina già montano le polemiche intorno al commissario tecnico Alejandro Sabella.

In particolare, sotto accusa è finito il modulo eccessivamente "catenacciaro" del tecnico: un 5-3-2 che, secondo la critica argentina, andrebbe a scontrarsi con i fuoriclasse offensivi presenti in organico e che verrebbero sacrificati in panchina. Per l'esordio contro la Bosnia, mancherà certamente Higuain per un problema ad una caviglia. Tra coloro i quali si contendono il ruolo di sostituto del "Pipita", ci sono Lavezzi, Palacio, Aguero e Maxi Rodriguez. I primi due, nonostante siano in splendida forma, sembrano tagliati fuori. Aguero dovrebbe essere prescelto come punta accanto a Messi in caso di 5-3-2, ma qualora il C.t. dovesse optare per un centrocampo più folto, allora spazio all'anziano Maxi Rodriguez.

A questo punto, con la critica pronta a sparare a zero su Sabella in caso di flop al debutto nel mitico Maracanà, l'Argentina si aggrappa ancora di più all'estro e alla classe di Lionel Messi. Dopo due Mondiali anonimi (Germania 2006 e Sudafrica 2010), il fuoriclasse sudamericano è chiamato a prendere per mano la squadra e a trascinarla il più lontano possibile, se non addirittura alla vittoria finale come fece Maradona nel 1986. Ma anche in questo caso, in Argentina c'è un certo scetticismo verso un giocatore che, con la maglia della Nazionale Albiceleste ha sempre reso poco e male.

Addirittura, i giornali brasiliani stanno già punzecchiando la "Pulce", sottolineando come Neymar, in una sola partita, abbia già segnato di più del compagno di club in otto presenze mondiali: una sola rete, infatti, ha messo a segno finora Messi a Germania 2006, contro la Serbia, a fronte dei due goal già segnati da Neymar alla Croazia. In questa nazionale argentina già travolta dalle critiche e dalle polemiche, stavolta toccherà ancor di più a lui, Lionel Messi, smentire tutte le critiche, salvare il commissario tecnico Sabella e portare la sua nazionale alla vittoria.