Dopo 24 anni la coppa torna fra le mani della Germania. E' bastata una prodezza del giovanissimo Goetze, 22 anni tutti di talento, subentrato all'intramontabile Klose, per portare a casa il quarto titolo mondiale. L'Argentina ha sciupato troppe occasioni, ed è stata punita. La solita legge del calcio: chi spreca, paga. E la Germania in fatto di contenere gli sprechi non è seconda a nessuno. Ce lo ha insegnato la Merkel in tutti questi anni. Chiusa, compatta, austera ma soprattutto concreta, la Germania ha poche occasioni clamorose ma è sempre pericolosa, costante, e alla fine riesce a passare.

Una vittoria costruita tutta dalla panchina. Goetze, subentrato appunto a Klose, segna dopo una grandissima azione personale sulla fascia di Schurrle, subentrato a Kramer, a suo volta subentrato in extremis prima della partita all'infortunato Khedira.

Una vittoria costruita in anni di duro lavoro. Dopo due terzi posti, finalmente il mondiale. Una squadra in continua crescita, giovane, nata dai vivai tedeschi che sfornano campioni alla stessa velocità con cui i vivai italiani sfornano giocatori esaltati ed arroganti.

Ha vinto la squadra più forte, quindi. E già tutti parlano della Germania come della nuova Spagna. Una squadra costruita per vincere, che gioca come una squadra. Divertente vederli giocare, divertente vederli esultare. Un po' meno divertente immaginare quanto i tedeschi ci faranno pesare questa vittoria a noi italiani. Però, ce lo siamo meritati. Merkel: 1 a 0 per te, purtroppo.