La Juventus doveva affrontare in Europa il Gornig Zabrze, Gaetano Scirea era da poco passato dal terreno di gioco al ruolo di dirigente della società bianconera, si trovava in Polonia per seguire un match dei prossimi avversari della squadra, era il 3 settembre 1989 quando su una strada di Babsk, paesino di campagna nel cuore della Polonia, un tragico incidente stradale, così lontano da casa (era nato a Cernusco sul Naviglio il 25 maggio 1953) costava la vita, a soli 36 anni, a Gaetano Scirea indimenticato campione, bandiera della Juventus, che gli ha dedicato una curva del suo stadio, e della Nazionale, straordinario fuoriclasse che sapeva stare in campo con raffinata eleganza, come poche altre volte vista in altri calciatori, ma quello che forse è ancora più importante, è stato il suo modo di essere, che lo ha fatto amare ed apprezzare da tutti, indipendentemente dalla maglia che indossava.

"Scirea era", come dice( alla Gazzetta dello Sport) un altro grande e taciturno del calcio italiano e suo compagno di squadra, Dino Zoff: " chiarezza, serenità, pulizia. Aveva il pudore delle parole. Un difensore mai espulso perché gli bastava la classe. Mai visto uno così elegante, con la testa così alta". Queste dichiarazioni sono la sintesi perfetta di quello che era Gaetano Scirea.

Per la cronaca quel giorno insieme al Campione del Mondo 1982 perivano nel drammatico incidente anche le altre due persone che viaggiavano con Gaetano, l'interprete Barbara Januszkiewicz e l'autista Henryk Pajac.

E' stato il simbolo della Juventus allenata da Trapattoni, nonché capitano della squadra dal 1984 al 1988, con gli altri Campioni del mondo Dino Zoff, Claudio Gentile e Antonio Cabrini ha formato una delle linee difensive più forti della storia del calcio.

La sua carriera calcistica iniziò nel 1972 con la maglia neroazzurra dell'Atalanta dove resta due stagione prima di passare alla Juventus nella stagione 1974-75, l'esordio in serie A il 24 settembre 1972, Cagliari-Atalanta 0-0. Con la maglia bianconera numero 6 collezionerà 552 presenze, a lungo un record superato solo da Alex Del Piero, e vincerà tutto quello che un calciatore può vincere, 14 titoli in 11 anni.

7 volte lo scudetto, il primo nel 1975, il bis nel 1977, scudetto accoppiato alla Coppa Uefa, vinta in una doppia durissima finale contro l'Athletic Bilbao che è anche il primo trofeo europeo vinto dai bianconeri; nel 1978 vince il suo terzo campionato, e nel 1979 la sua prima Coppa Italia; il quarto scudetto arriva nel 1981, il 1982 è l'anno del quinto scudetto, il numero 20 della Vecchia Signora, e della laurea di Campione del Mondo( aveva esordito in nazionale il 30 dicembre 1975, avversario la Grecia, la sua ultima partita azzurra nei mondiali in Messico del 1986, contro la Francia); la Coppa Italia messa in bacheca nella stagione 1982-83 permette alla Juve di partecipare la stagione seguente alla Coppa delle Coppe nella quale i bianconeri trionfano superando in finale il Porto; nella stagione 1983-84 conquista il suo sesto scudetto.

Il 1985 fu l'anno della Coppa dei Campioni, vinta contro il Liverpool, già battuto nella Supercoppa Uefa, nella notte tragica dello stadio Heysel. A fine anno Scirea alza anche la Coppa Intercontinentale vinta in finale a Tokyo contro l'Argentinos Juniors. La stagione 1985-86 è quella del settimo e ultimo scudetto vinto da Scirea con la casacca della Juventus, Anche un bottino di 32 reti nella sua carriera, non poche per un difensore, ma tra tanti dati ci fa piacere ribadire quello delle zero espulsioni in carriera che sintetizzano chi era e cosa è stato per il calcio italiano Gaetano Scirea.