Il calcio italiano non sta vivendo un periodo finanziario brillante. E, di contro, rispetto a quanto si faceva negli anni '90, quando non si badava a spese anche per giocatori stranieri poi rivelatisi autentici flop, anche i grandi club stanno riscoprendo e lanciando i giovani. Ultimo esempio è quello che proviene dalMilan, che in questanona giornata di campionato fa esordire tra i pali il sedicenne Donnarumma. Il giovane portiereha convinto Sinisa Mihajlovic sia per l'ottimo pre-campionato, sia per la prestazione durante il Trofeo Berlusconi (perso però dai rossoneri contro i cugini dell'Inter per 1 a 0).

Difatti pare che Diego Lopez non lo stia più convincendo, e allora il serbo proverà "il ragazzino". Proprioin questa occasione è spuntato anche un particolare interessante grazie alla "Gazzetta dello sport", a ventidue anni di distanza, a riprova del fatto che "Miha" già allora aveva fiuto per i giovani di talento. Fu infatti proprio luia lanciare un ancora 16enne Francesco Totti nel calcio che conta. Vediamo perché.

Mihajlovic convinse Boskov a farlo entrare

Correva l'anno 1993, era il 28 marzo. Ilcampionato in corso eraalquantodeludente per i giallorossi, orfani di Rudi Voeller con Caniggia al suo posto. Ma avevano tra le loro fila anche un certo difensore dal grande sinistro, Sinisa Mihajlovic, il quale aveva già vinto Coppa dei Campioni, Intercontinentale e un paio di scudetti con la Stella Rossa.

Alla Roma aveva trovato in panchina Vujadin Boskov, serbo come lui, al suo primo anno a Roma dopo aver perso la finale di Coppa dei Campioni Sampdoria-Barcellona.

Orbene Mihajlovic, affascinato da un sedicenne Francesco Totti che militava tra Allievi e Primavera - ma che si allenava sovente coi senior mandando in tilt i difensori - durante una gara col Brescia di Hagi e Lucescu che stava finendoin B, disse a Boskov: "dai fai entrare il ragazzino".

E lui lo stette a sentire, facendo uscire Ruggiero Rizzitelli e facendo entrare proprio il "Pupone". Fu l'inizio di una leggenda per i romanisti.

I due si persero di vista

In realtà, i rapporti tra i due finirono col logorarsi col tempo, quando Mihajlovic lasciò la Roma per approdare alla Sampdoria prima, ma soprattutto, ai cugini della Lazio.

Totti non partecipò neanche alla sua gara di addio al calcio, mentre Sinisa in realtà lo aspettava. I rapporti tra i due si sono poi rinsaldati nel 2012, quando Mihajlovic si è recatoa Trigoria per vedere gli allenamenti di Zeman.

Il calcio e i suoi tanti aneddoti. Talvolta inaspettati, e questo è sicuramente uno di essi.