Puoi essere un allenatore bravo quanto vuoi e vincere tutte le partire possibili, ma, se hai una faccia non adatta alla televisione allora può capitare di esser messo alla porta dall'oggi al domani senza un perché. In serie A o in B? No, macchè, tra i dilettanti della serie D! Si stenta a crederci, eppure è la singolare vicenda che ha vissuto in queste ore Silvano Fiorucci, un allenatore professionista con un passato in serie C sulle panchine di Benevento, Arezzo, Fidelis Andria, Teramo e Foggia. Stava già da tempo organizzando il nuovo campionato alla guida della squadra della propria città, il Città di Castello (dalla quale era stato riconfermato dopo la salvezza ottenuta la scorsa stagione), quando all'improvviso si è trovato fuori dal progetto, perché ritenuto non adatto ad un reality tv!

Uno scherzo? No, è la pura verità. Infatti, la squadra dell'alta Umbria è stata scelta come protagonista di “Stelle del calcio”, che rifarà il verso al più noto reality “Campioni”, che andava in onda su Italia Uno una decina di anni fa.

Sarà l'ex campione argentino Pasculli a guidare in panchina la squadra umbra

La produzione tv ha voluto infatti in panchina un tecnico campione del mondo, quale l'argentino Pedro Pablo Pasculli, ex giocatore del Lecce, e così al buon Fiorucci il presidente e compaesano Stefano Caldei non ha potuto far altro che dare il benservito. Il Città di Castello sarà ripreso dalle telecamere in ogni momento: dagli allenamenti ai ritiri e alle partite. Le gare infatti verranno trasmesse in diretta, sia in casa e in trasferta, sul circuito di Gold Tv Italia.

Fiorucci da professionista qual'è si è fatto da parte con grande signorilità, consapevole che questa decisione così tardiva gli ha fatto perdere delle opportunità che avrebbe potuto sfruttare per allenare altrove e non ritrovarsi a spasso. Costretto a lasciare la squadra, non ha comunque evitato di togliersi un sassolino dalla scarpa...

"Nel calcio in genere è chi ottiene i risultati che conclude la stagione..."

“Accetto la decisione. Nel calcio ho sempre ritenuto che esistono due categorie di allenatori: da una parte quelli per cui parla il campo, con i risultati ottenuti, e dall'altra quelli per cui parlano gli "altri" per interessi che niente hanno a che vedere col calcio. In genere – dice Fiorucci – sono i primi che concludono le annate. Per questo spero che qualcuno si ricordi non del sottoscritto, ma dei risultati da lui ottenuti...”.