Ipreliminari sono importanti: potrà confermarvelo qualsiasi sessuologo e, sfortunatamente, anche svariate squadre italiane potrebbero ribadirvelo in merito ai preliminari di Champions League. L'eliminazione della Roma ad opera del Porto non è infatti che l'ultima conferma di una tradizione negativa ai limiti della maledizione per i club di casa nostra. Ormai da anni le squadre del Belpaesesembrano infatti guardare all'ultimo scontro prima della fase a gironi come un alpinista inesperto guarderebbe all'Everest.

Eppure eravamo partiti bene

La riforma della competizione nel 2009/2010 prevedeva che le squadre italiane costrette a passare dal preliminare da due si riducessero solo ad una.

Da allora, in otto occasioni solamente due volte le nostre compagini sono state in grado di superare questo scoglio ed approdare al tabellone principale della Champions League. Se poi consideriamo che di questi due successi uno è quello della Fiorentina nel primo anno della nuova formula, la conseguenza è che soltanto in un'occasione delle ultime sette i nostri club abbiano superato il playoff della più prestigiosa e ricca competizione continentale.

Negli ultimi anni solo il Milan ce l'ha fatta

Come detto, la prima occasione riguardò la Fiorentina che riuscì ad eliminare lo Sporting Lisbona con due pareggi (2-2 in Portogallo, 1-1 a Firenze). Fu poi il turno della sfortunata Sampdoria di Di Carlo, eliminata ai supplementari dal Werder Brema dopoaver subito in pieno recupero il goal che costrinse i blucerchiati ai supplementari.

Tra il 2011 ed il 2012 per due volte (la prima con l'Arsenal, la seconda ai rigori con lo Sporting Braga) l'Udinese si arenò sullo scoglio dei preliminari prima di riuscire a sentire la musichetta della Champions. La serie nera si interruppe l'anno dopo, col Milan in grado di superare il PSV nel doppio confronto. Ma la pessima tradizione italiana con i preliminari è stata prontamente ristabilita: Napoli eliminato dall'Athletic Bilbao nel 2014, Lazio sbattuta fuori dal Bayer Leverkusen nel 2015, fino alla disfatta della Roma contro il Porto nelle scorse ore.

Effetto negativo sul ranking

La difficoltà a superare i preliminari e ad accedere al tabellone principale della coppa dalle grandi orecchie è, peraltro, una delle cause dietro al crollo dell'Italia nel ranking UEFA: le vittorie di una squadra in Europa League ed in Champions League garantiscono infatti gli stessi punti, ma il passaggio della fase a gironi nella coppa più prestigiosa garantisce un bonus di 4 punti.

Meno squadre in Champions significano minori possibilità di accedere a questo bonus, con le relative disastrose conseguenze sul ranking. Speriamo che il sorteggio che si terrà venerdì a Nyon possa essere benevolo con le nostre squadre, dandoci una mano a risalire la graduatoria. Per tornare a macinare punti in Champions, sfortunatamente, bisognerà ancora una volta aspettare l'anno prossimo.