Non saranno sicuramente "vigliacche",come sono state definite dal portiere e capitano della Nazionale femminile di calcio degli Stati Uniti, Hope Solo. Si tratta semplicemente di una compagine che fa della fisicità e dei rigidi schemi difensivi la sua arma più efficace. La Svezia è finalista del torneo olimpico e dopo aver fatto fuori le campionesse in carica, aggiunge un altro scalpo illustre: quello del Brasile padrone di casa. Nell'altra semifinale, la Germania supera il Canada e, pertanto, il massimo alloro olimpico del calcio femminile se lo giocheranno due formazioni del vecchio continente.
Rigori fatali
Tradizione, certamente poco amata dai brasiliani, vuole la selecao perdente quando ospita un torneo intercontinentale di prestigio. A quanto pare la regola vale pure per le ragazze, anche se tra le file della squadra allenata da Vadao non è certamente mancato l'impegno contro una formazione decisamente inferiore dal punto di vista tecnico ma coriacea e grintosa su ogni pallone. Un'altra Svezia rispetto a quella maltrattata dal Brasile nel primo turno, quando Marta e compagne avevano vinto la sfida addirittura per 5-1. Stavolta il pirotecnico attacco sudamericano non è riuscito a far breccia nella guarnitissima retroguardia scandinava e, così come accaduto ad entrambe le formazioni nei rispettivi match validi per i quarti di finale, si sono resi necessari i calci di rigore per stabilire quale delle due contendenti sarebbe andata in finale per l'oro olimpico.
Fatali al Brasile si sono rivelati gli errori dal dischetto di Andressa e Cristiane; per le svedesi un errore in meno, quello di Kosovare Asllani. Lo score finale di 4-3 promouove la Svezia alla prima finale a Cinque Cerchi della suastoria calcistica al femminile e condanna la selecao ad un'amarissima quanto inattesa sconfitta.
Brasile-Svezia 0-0 dts. (3-4 d.r.)
Brasile: Barbara, Monica, Rafaelle, Thaisa (45'+1' Andressa), Tamires, Debinha (1' ts. Cristiane), Formiga, Andressa Alves, Marta, Poliana, Beatriz (11' ts. Raquel Fernandes). All. Vadao
Svezia: Lindhal, Sembrant, Fischer, Dahlkvist, Schelin, Asllani, Blackstenius (16' st. Jakobsson), Appelqvist (14' ts.
Schough), Samuelsson (30' ts. Berglund), Rubensson, Seger. All. Pia Sundhage
Arbitro: Lucila Venegas (Messico)
Germania sul velluto
Avversaria della Svezia per l'oro olimpico è la Germania che non ha avuto eccessivi patemi a far fuori il Canada (2-0). Gara ottimamente giocata dalle ragazze tedesche che confermano la bontà di un calcio di grande tradizione anche tra le donne, se consideriamo i due titoli mondiali vinti nel 2003 e nel 2007. Anche per la formazione teutonica comunque si tratta di una prima volta: la Germania nella sua storia olimpica di calcio al femminile ha inanellato tre bronzi consecutivi: a Sydney 2000, Atene 2004 dove superò 1-0 la Svezia ora avversaria per l'oro ed a Pechino 2008.
Le reti che hanno portato la squadra di Silvia Neid all'ultimo atto del torneo portano la firma di Melanie Behringer che al 21' del primo tempo ha trasformato un calcio di rigore e di Sara Daebritz, a segno dopo 14' dall'inizio della ripresa. Le finali, Brasile-Canada per il bronzo e Germania-Svezia per il titolo olimpico, sono in programma il 19 agosto.
Canada-Germania 0-2
Canada: Labbe, Buchanan, Zadorsky, Wilkinson (15' st. Matheson), Lawrence, Scott (29' st. Rose), Sinclair, Schmidt, Tancredi (40' st. Prince), Beckie, Fleming. All. John Herdman
Germania: Schult, Bartusiak, Maier, Krahn, Behringer, Popp, Marozsan, (45'+1' Goessling), Mittag (35' st. Kerschowski), Kemme, Daebritz, Leupolz (45'+2' st. Islacker). All. Silvia Neid
Arbitro: Ok Ri Hyang (Corea del Sud)
Reti: 21' Behringer rig, 14' st. Daebritz.