Vincent Aboubakar, con una doppietta, ha mandato all'inferno il Napoli, costringendolo alla prima sconfitta in Champions League. L'attaccante camerunense del Besiktas si è dimostrato indigesto per la difesa partenopea. Ma da dove è uscito questo ragazzone di 184 cm per 82 kg? Scopriamolo insieme.

Il girovago del gol

Aboubakar ha iniziato la carriera nelle giovanili del Cotonsport, squadra del suo Paese. Nel 2010 si trasferisce in Francia, al Valenciennes. L'inizio non è facile: nella prima stagione gioca solo quattro volte dall'inizio, segnando un gol.

L'anno dopo, le presenze dalprimo minutosalgono (25), ma i gol sono solo 6. La sua terza stagione a Valenciennes è la peggiore: 3sole reti in 29 gare stagionali. La società decide di cederlo e lo manda al Lorient. Qui, l'attaccante esplode: con 17 reti in 37 gare dimostra finalmente tutto il suo valore e attira l'attenzione del Porto, che lo acquista.Quest'anno è finito al Besiktas ed ha aspettato la gara con il Napoli per farsi conoscere in tutta Europa.

Medie da urlo

Vincent Aboubakar ha steso il Napoli con una doppietta. Quelle del camerunense non erano, però, le prime due reti in Champions League. Nella massima competizione europea per club, l'attaccante ha messo a segno 8 reti in 15 apparizioni.

Più precisamente, in 1154 minuti. La sua media realizzativa è di una rete ogni 144 minuti.Per fare un raffronto: Higuaìn segna con una frequenza di gran lunga più bassa, un gol ogni 245 (14 reti in 3430 minuti).Aboubakar è stata l'ennesima scommessa vinta da Pinto Da Costa, potentissimo presidente del Porto. Prelevato dal Lorient per 3 milioni di euro nel 2014, ha subito dimostrato il suo valore, segnando 18 gol in 34 gare con i "Dragoni".

Quest'estate è finito al Besiktas in prestito con diritto di riscatto. Nonostante i gol infatti, non è mai riuscito a ritagliarsi un posto fisso nella squadra portoghese.Una curiosità: quelli segnati al Napoli sono i primi messi a segno con la maglia del Besiktas.

Caratteristiche tecniche

Vincent Aboubakar è un attaccante dotato di scatto e potenza.

Per rendersene conto, basta vedere il primo gol segnato al Napoliin Champions League. Il camerunense è la prima punta ideale per chi ama giocare con il 4-3-3, perchè non è un attaccante statico, ma è abile nel dialogare e nel gioco di sponda. L'opportunismo è una delle sue doti migliori, guarda caso, quelle messe in mostra al "San Paolo"."Football Manager", il gioco manageriale più realistico sul mercato, lo valuta come uno degli attaccanti più forti del mondo. Di certo c'è che il Napoli di Sarri si ricorderà a lungo di lui.