Il Milan ha perso a Roma e ha visto volare via la vetta a sette punti, ma vincere il campionato non era certo l'obiettivo affidato a Montella. La Champions League, però, adesso può essere un traguardo raggiungibile e superiore a quello minimo richiesto: ossia provare a tornare in Europa con le risorse non eccezionali avuti in estate.Arrivarci e magari, a gennaio, comprare qualcuno che possa esere funzionale al nuovo progetto di tornare grandi con la nuova proprietà nelle prossime stagioni. E' questo che il Milan vuole fare.

Le richieste di Montella

Il tecnico dei rossoneri ha le idee ben chiare.

All'attuale organico rossonero mancano due tasselli: un centrocampita, visto anche l'infortunio di Montolivo, e un esterno d'attacco che possa offrire qualità e, magari, creare superiorità numerica contro squadre molte chiuse.Per la mediana, si legge su calciomercato.com, la prima richiesta dell'allenatore è quella di Badelj.

Il sogno offensivo

Il nome che stuzzica i tifosi però è quello che riguarda la prima linea. Il profilo migliore per i rossoneri sarebbe quello di Keita Balde della Lazio che, con i suoi ventuno anni, avrebbe anche il pedigree per inserirsi in una squadra che vuole essere giovane e futuribile.Il suo talento è conteso da tanti sul mercato, soprattutto perchè pare che i rapporti tra l'entourage del calciatore e la proprietà biancoceleste siano ormai ai minimi storici.Alla base dei dissidi ci sarebbe la mancata intesa sul rinnovo del contratto.

Il calciatore chiede un sensibile aumento, mentre la Lazio non intende andare oltre gli 1,5 milioni a stagione per il calciatore ispano-senegalese.A giugno Keita andrebbe a solo un anno dalla naturale scadenza del contratto e potrebbe trasferirsi all'esterno sfruttando l'articolo 17, negando un'importante plusvalenza alla Lazio che potrebbe decidere di cederlo prima.Il Milan, secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe scegliere di privarsi di Bacca, ormai offuscato da Lapadula, e reinvestire la cifra ottenuta sul giocatore biancoceleste. Ovviamente servirà anche il placet dei delegati degli investitori cinesi che, pur non essendo ancora proprietari del club, sono vigili sui movimenti del patrimonio calciatori.