Il Milan ha ottenuto quattro vittorie e due sconfitte nelle prime sei giornate di campionato. Un ruolino di marcia che può essere ritenuto positivo per una qualsiasi squadra, non per questa squadra rossonera protagonista di spese faraoniche sul mercato e, per il futuro, non può prescindere da una futura qualificazione alla prossima Champions League.

Il Milan, secondo alcuni, starebbe già pesando a cambiare allenatore. Il rendimento non soddisfacente della squadra e la parole di complimenti a Giampaolo dopo la sfida con la Sampdoria da parte di Fassone hanno destato qualche sospetto in merito.

L'attualità, però sembra un'altra.

Milan: il primo cambiamento

Vincenzo Montella sente ancora il Milan casa sua e la squadra una creatura che gli appartiene. E' pronto a rivedere alcune scelte e quelle relative alla preparazione fisica hanno condotto il club a cambiare preparatore, dato che non esisteva più identità di vedute tra il tecnico ed il suo preparatore Emanuele Marra. Una scelta che, secondo le indiscrezioni, sarebbe stata chiesta dallo stesso capo-allenatore e che, essendo stata avallata dal club, certifica che la società sente ancora alta la fiducia nei confronti di Montella. Che senso avrebbe avuto esonerare un esponente dello staff tecnico se all'orizzonte si immagina un avvicendamento più in alto?

Probabilmente nessuno, proprio perché c'è voglia di dare tempo e modo a Montella di rimettere in carreggiata la squadra.

Milan: la formazione nuova

Il Milan attualmente avrebbe bisogno di continuità e stabilità. Ecco perchè dopo la mossa di cambiare preparatore atletico, presto potrebbero aggiungersene altre: la prima è quella di porre fine all'alternanza di uomini e di formazioni, scegliendo un gruppo di undici da schierare per qualche partita in maniera consecutiva e dare un'identità tattica ad una squadra che ha cambiato molto.

La partita di Europa League contro il Rjeka sarà l'ultima ad essere considerabile un test, subito dopo le scelte saranno fatte. Zapata, Abate, Bonaventura, Suso e Kalinic non dovrebbero trovare posto tra i titolari, chi invece scenderà campo dal primo minuto dovrà dimostrare di meritare il posto da titolare. Le esclusioni, in molti casi, non sono solo turn over, ma anche una dimostrazione che c'è necessità di cambiare rotta dato che prestazioni come quelle offerte all'Olimpico contro la Lazio e a Marassi con la Sampdoria non sono ammissibili quando si indossa la maglia rossonera. E a gennaio qualcuno potrebbe anche partire.