Il Milan di Gattuso deve pensare al calcio giocato. Attorno all'ambiente rossonero a tenere banco ci sono prevalentemente questioni che esulano da quello che, in realtà, dovrebbe essere il centro di tutto: il rettangolo verde. Da un lato si parla della questione Donnarumma, da un altro si cerca di capire quale sarà il futuro societario e da un altro ancora si cerca di trovare un accordo con l'Uefa affinché si possa essere in regola con i bilanci secondo i parametri del massimo ente calcistico europeo.

Il Milan, inteso come calciatori e staff tecnico, ha necessità di concentrarsi su una partita difficile e che dovrà rappresentare la conferma dopo i tre punti ottenuti contro il Bologna.

Quello che conta, per il momento, è fare punti, anche perché non c'è più tempo da perdere per provare a mettere una pezza ad una stagione che sembra già compromessa.

Ultime notizie Milan: parla Ringhio

Il Milan ha già inghiottito troppe delusioni. Lo sa bene Rino Gattuso che l'ambiente rossonero lo conosce da quasi quattro lustri e sa quanto possa essere abituato bene tutti coloro i quali gravitano attorno all'ambiente milanista. Ma di questi tempi può andar bene anche un brodino come quello ottenuto con la vittoria sul Bologna e quello che potrebbe essere fare bottino pieno contro l'Hellas Verona. Per caviale e champagne ci sarà tempo si spera in futuro. E nella conferenza stampa di presentazione dell'impegno l'allenatore è riuscito, come al solito, a non essere banale.

Quando parla Gattuso non attacca mai in maniera diretta chi lo ha preceduto, ma ogni occasione sembra essere buona per sottolineare l'avere individuato qualcosa che prima non era stata impostata bene secondo le idee dell'allenatore calabrese. Si è partiti dall'esigenza di velocizzare il gioco di una squadra prima votata al palleggio in orizzontale, a quello di alzare il pressing e mettere al bando i ritmi compassati della precedente gestione.

Poi si è sottolineata la necessità di rifare la preparazione fisica per via di una squadra che non corre. E adesso ne arriva un'altra: Gattuso ha detto di non aver apprezzato la squadra con la difesa a tre, di aver parlare con quattro-cinque giocatori che hanno condiviso la rinuncia al terzetto in retroguardia e di aver visto troppi movimenti sbagliati.

La scelta a tre, guarda caso, era stata una scelta di Montella.

Milan: Gattuso 'minaccia'

Il Milan, prima di Gattuso, sembrava non avere un'anima. L'ex centrocampista è ancora lontano dall'imprimere il suo spirito al gruppo, ma che qualcosa si possa smuovere lo si capisce anche dai toni dell'allenatore in conferenza stampa. C'è, infatti, una rivelazione sul suo modus operandi. Con lui ha affermato si può sgarrare fino a due volte: "La prima ci può stare, la seconda pure, la terza non fatemelo dire". E chissà a cosa si riferisce dietro quella malcelata minaccia, a metà tra il serio ed il faceto.