Se non è un passo indietro, poco ci manca: 'Vogliamo riportare l'utilizzo della Var ai casi più eclatanti'. Così il designatore arbitrale, Nicola Rizzoli dall'Allianza Arena per un bilancio sulla sperimentazione tecnologica nel campionato italiano. Eppure il bilancio del primo anno della Var resta molto positivo: ecco i dati.

Rizzoli: 'La Var solo per i casi più eclatanti'

Nicola Rizzoli, 46 anni e terzo arbitro italiano ad arbitrare una finale di Coppa del Mondo, era a Torino per la presentazione del libro per i 120 anni della Federazione Italiana Gioco Calcio.

L'ex arbitro, ora designatore degli arbitri italiani, ha parlato nuovamente con i cronisti della Var: 'Per me e per gli arbitri si tratta di uno strumento indispensabile che sarà portato anche al Mondiale di calcio'. Saranno tre gli italiani tra i 13 arbitri scelti ufficialmente come video assistenti al Var per i Mondiali di Russia 2018: Massimiliano Irrati, Daniele Orsato e Paolo Valeri.

Rizzoli ha poi proseguito facendo un bilancio della sperimentazione tecnologica: 'La Var va coltivata e migliorata'. Poi una frase che fa intendere che il prossimo anno si diminuiranno i casi in cui si ricorrerà all'assistenza tecnologica: 'Vogliamo riportarla all'utilizzo ai casi più eclatanti'. Dunque l'utilizzo della Var sarà ridimensionata?

A quanto pare si e, a questo punto, le polemiche non mancheranno....

Il bilancio della Var

Eppure il bilancio della Var è stato molto positivo con gli errori arbitrali in drastica diminuzione. Mediamente, secondo i dati riportati, l'arbitro ha utilizzato il check 5 volte in una partita e in 60 casi i direttori di gara hanno cambiato la propria decisione dopo il conforto delle immagini.

Delle 60 overrule, 43 sono state viste col monitor dall’arbitro e 17 decise automaticamente dal Var a seconda della situazione. La percentuale di errori totali è stata ridotta dal 5,6% all’1%.

E allora perchè ridurre il supporto della tecnologia? A spiegarlo l'ex arbitro Rossetti, ora responsabile del progetto Var, in una recente intervista: 'Noi, insieme ai nostri arbitri, vogliamo rendere il calcio più giusto, ma anche più bello.

Stiamo lavorando per costruire un modello efficiente che infatti è stato esportato anche all'estero. Non è un progetto perfetto, ma ci sono dati molto positivi. Vogliamo interferire il meno possibile per stoppare il meno possibile la bellezza del gioco'.