Un nuovo nome compare nella lista dei convocati azzurri in vista dei prossimi impegni contro Ucraina e Polonia. in seguito all'infortunio di Danilo D'Ambrosio, il CT Roberto Mancini ha deciso di sostituire il terzino dell'Inter con Cristiano Piccini, attualmente in forza al Valencia. Per Piccini si tratta della prima chiamata in Nazionale maggiore.

Un amore mai corrisposto

Un lungo periodo di corteggiamento durato 12 anni, la conquista del primo appuntamento e l' improvvisa fine della storia con un semplice ciao, senza un perché. La sopracitata metafora amorosa è ciò che meglio rappresenta il rapporto tra Piccini e la sua squadra del cuore, la Fiorentina.

Approdato nelle giovanili dei viola sin da bambino, Cristiano compì una lunga trafila prima di veder realizzato il suo sogno di esordire tra i professionisti con la maglia gigliata. Il 5 dicembre 2010 marcò la sua prima e unica presenza con i Viola, ma da quel momento in poi fu prestato numerose volte nelle serie minori. Dopo tre anni la sua cessione al Betis Siviglia pose la parola fine sul rapporto con i Viola,, senza possibilità di ritorno

Il terzino italiano più costoso

L'esperienza a Siviglia, sponda biancoverde, si concluse dopo tre anni. Le grandi prestazioni di Piccini furono notate dallo Sporting Lisbona che puntò fortemente su di lui e con il quale vinse una coppa di Portogallo. Anche in terra lusitana, il terzino italiano mostrò tutte le sue qualità tanto da guadagnarsi la chiamata del Valencia di Marcelino, che in questa stagione lo ha acquistato per 10 milioni e successivamente lo ha blindato.con una clausola da 80, Grazie a quest' ultima, Cristiano è divenuto il terzino italiano dalla valutazione più alta sul mercato.

Un premio alla "Dedication"

La convocazione in Nazionale all'età di 26 anni segnala la lunga gavetta di Cristiano Piccini, che viste deluse le proprie aspettative di permanenza a Firenze, non ha mai mollato. Pur girovagando per l' Europa, non ha mai smesso di rivolgere lo sguardo alla sua patria e alla terra bagnata dall'Arno, sperando di potervi ritornare, ma qualche anno fa un brutto infortunio al crociato rischiò di mettere seriamente a repentaglio la sua carriera e di complicare il suo progetto.

Nonostante i vari ostacoli, la sorte gli ha sorriso ed gli ha concesso quel tanto agognato ritorno in patria per vestire i colori della Nazionale proprio nei pressi di Firenze, come premio della sua "Dedication".