Mohamed Salah, detto anche Momo, è finito al centro di una bufera mediatica. Il calciatore egiziano potrebbe chiedere la cessione, a partire da gennaio, alla società inglese del Liverpool, qualora venisse ingaggiato un giocatore di origini istraeliane. Il giocatore in questione è l'attacante del Red Bull Salisburgo, Munas Dabbur.

La notizia ripresa dal Jerusalem Post, ha fatto il giro immediato delle principali testate nazionali ed internazionali. Come specificato dalla testata istraeliana, la notizia riportata non è mai stata confermata ufficialmente.

Inoltre è stata anche prontamente smentita dall'enturage del calciatore. Considerando alcuni precedenti comportamenti del giocatore ex Fiorentina e Roma, c'è però il sospetto che qualcosa di vero possa esserci. E certo non sarebbe un bel segnale vedere il calcio nuovamente mischiato a cose che dovrebbero esserne estranee come la politica e i conflitti etnico-religiosi.

Il precedente di Basilea

Nel 2013, quando era in forza al Basilea, Salah trovò, durante una partita di Champions League con il Maccabi Tel Aviv, un escamotage per non stringere la mano ai giocatori istraeliani prima del calcio d'inizio, dimenticandosi gli scarpini a bordo campo. In un primo momento l'egiziano chiese poi alla società di non essere convocato per la gara di ritorno, ma fu invece schierato dal primo minuto.

Al momento della stretta di mano rispose con un colpetto di pugno, spiegando di non volersi sporcare le mani. L'episodio fece scalpore tanto che la stampa istraeliana attribuì al calciatore delle frasi compromettenti. Addirittura, durante la conferenza stampa post-partita, nel momento in cui un giornalista chiese delle spiegazioni la conferenza fu bruscamente interrotta.

Salah: idolo degli egiziani

Mohamed Salah è ritenuto un vero e proprio idolo nel suo paese. Per le strade del Cairo, e in altre città in Egitto, vi sono numerosi murales dedicati al calciatore. Addirittura durante le ultime elezioni presidenziali che si sono tenute in Egitto oltre un milione di elettori ha aggiunto il suo nome sulle schede elettorali. Momo da sempre si contraddistingue per essere un musulmano osservante.

Ha anche una bambina di quattro anni di nome Makka che in lingua araba significa Mecca, ovvero il luogo di culto dei musulmani. Inoltre, come simbolo di devozione verso Allah, a ogni gol Salah s’inginocchia sollevando le mani e alzando gli occhi al cielo.