Un gol ed una coppa per l'immortalità. José Luis Brown sa cosa significa e ciò che ha fatto lui con la maglia della nazionale argentina resterà sempre l'unico rimpianto della grande carriera di Leo Messi. Un gol in finale ed una Coppa del Mondo sollevata, era il 1986. 'El Tata' Brown, di ruolo difensore, ha giocato 36 gare con l'Argentina realizzando un unico gol, per l'appunto nella finale di Città del Messico contro la Germania Ovest vinta 3-2 da Maradona e compagni che valse il secondo titolo iridato dell'Albiceleste. La rete, per la verità, ebbe la forte complicità del portiere tedesco Harald Schumacher, uscito a vuoto sul calcio di punizione scodellato in area da Burruchaga: Brown si ritrovò quel pallone sulla testa che chiedeva solo di essere spinto in gol.

Ma sarebbe riduttivo ricordarlo solo per quel gol: in Messico fu uno dei migliori difensori centrali del torneo e si distinse per l'interpretazione brillante, in chiave tattica, del vecchio ruolo di libero. E pensare che non doveva nemmeno essere titolare: fu 'promosso' dal CT Carlos Bilardo dopo l'intossicazione che colpì Daniel Passarella. Di quella finale contro la Germania c'è un altro dettaglio che lo riguarda: la sua spalla slogata all'inizio del secondo tempo e la scelta quasi eroica di restare in campo nonostante il dolore: fece un buco nella maglia e ci incastrò un dito. Un vero guerriero che, oggi, dopo oltre trent'anni da quel mondiale, è alle prese con la sua battaglia più difficile.

José Luis Brown si trova ricoverato in prognosi riservata in una clinica di La Plata. Soffre da tempo di una malattia neurodegenerativa, ma le sue condizioni sarebbero decisamente peggiorate.

Massimo riserbo sul quadro clinico

Per diverso tempo sulla sua malattia è stato tenuto il massimo riserbo. Brown oggi ha 62 anni, ha lasciato il calcio giocato nei primi anni '90 intraprendendo la carriera di allenatore.

La sua ultima panchina è stata quella del Ferro Carril Oeste nel 2013. Sulle sue condizioni di salute è stato alzato un muro sul quale si è aperta una breccia solo ieri, 15 gennaio. El Tata si trova in ospedale ed è stato diffuso anche il bollettino medico che testimonia come l'ex calciatore sia alla prese con una grave patologia neurodegenerativa che non viene specificata e che la prognosi sia assolutamente riservata.

Le sue condizioni sono tenute costantemente sotto controllo dai medici.

Il sostegno di Diego Maradona

In sostegno del vecchio compagno di nazionale è intervenuto anche Diego Maradona attraverso un post su Instagram. "Senza di te non avremo mai vinto la Coppa del Mondo nel 1986" scrive il Pibe de Oro che ne ricorda la grande professionalità. "Ti allenavi duramente anche se sapevi che non saresti mai stato titolare in Messico, poi hai finito per essere uno dei migliori giocatori della Coppa del Mondo. Ricordo l'infortunio alla spalla, la tua spalla non è stata mai più la stessa, ma tu non volevi lasciare il campo della finale. Io spero che tutto quello che ti sta accadendo sia soltanto un episodio.

Tutti noi abbiamo bisogno di te - ha aggiunto Maradona - ad iniziare dalla tua famiglia che ti aspetta. Ricordi cosa ti dicevo prima di ogni partita: 'Dai Tata, se giochi bene tu, gioco bene anch'io. Forza!'.