Ad essere soddisfatti di quanto accaduto allo stadio Wanda Metropolitano di Madrid, oltre ovviamente ai tifosi venezuelani, sono gli interisti che hanno visto andare ancora in gol Lautaro Martinez al quale il Ct dell'Argentina, Lionel Scaloni, ha consegnato le chiavi dell'attacco. Per il resto è notte fonda per l'Albiceleste che non riesce davvero ad uscire dal buio tunnel nel quale si è persa ormai da quasi tre anni, praticamente all'indomani della finale della Copa America del Centenario persa contro il Cile. Anche il Venezuela, tradizionale 'cenerentola' del continente sudamericano, si permette dunque di prendere a pallonate un'armata Brancaleone alla quale non è servito a nulla il rientro del condottiero più decorato, Leo Messi.

Il risultato finale dell'amichevole disputata in terra spagnola, 3-1 in favore della 'Vinotinto', non fa altro che acuire la crisi di una delle nazionali più prestigiose del mondo ed anche se nel match in questione non c'era nulla in palio, è il caso di dire che la seleccion ha decisamente perso la faccia contro una formazione agguerrita, dotata di qualche buona individualità, ma complessivamente modesta.

Il 'Metropolitano' si conferma amaro per l'Argentina

Difficile che l'Argentina torni a breve sul terreno del Wanda Metropolitano, lo stesso dove lo scorso anno nel periodo di preparazione al Mondiale di Russia aveva subito un umiliante 1-6 dalla Spagna. La sconfitta di ieri sera è certamente meno pesante dal punto di vista del punteggio, ma considerato l'avversario è addirittura più grave.

Come già detto, non è servito a nulla il rientro di Messi in nazionale dopo quasi un anno, la Pulce ha predicato nel deserto ed alla fine è sprofondato anche lui nel gorgo della desolante mediocrità complessiva della sua squadra. Nella malconcia truppa di Scaloni salviamo soltanto due elementi: Lautaro Martinez conferma il buon momento e sarà invero difficile per chiunque all'Inter strappargli una maglia da titolare anche se si chiama Mauro Icardi.

Buona anche la partita di Lo Celso, mentre Dybala è rimasto in panca.

La partita: Albiceleste scandalosa in difesa, Venezuea 'spietato'

Scaloni schiera la sua squadra con un versatile 3-4-2-1, difesa a tre con Foyth, Mercado e Lisandro Martinez, centrocampo da destra a sinistra con Montiel, Lo Celso, Paredes e Tagliafico, sulla trequarti Messi e Gonzalo Martinez supportano Lautaro.

I piani del Ct argentino, però, vengono stravolti dopo appena 6' quando Rosales lancia lungo in direzione di Rondon messo praticamente in condizione di battere a rete. Il gol venezuelano mette subito a nudo le pecche difensive dell'Albiceleste la cui risposta sta tutta in un prolungato quanto sterile possesso palla. Messi cerca di suonare la sveglia, buona la sua intesa con Lautaro, ma la difesa avversaria fa ottima guardia. La retroguardia argentina traballa nuovamente al 40' e 4' dopo deve capitolare per la seconda volta sul preciso destro a giro dalla distanza scagliato da Murillo. La musica non cambia nella ripresa, tuttavia la seleccion di Scaloni accorcia le distanze al 59': Lo Celso serve un ottimo assist a Lautaro bravissimo a trovare il gol, peccato che l'ottima serata dell'interista sia vanificata dal resto della squadra assolutamente impresentabile, salvo qualche lampo isolato di Messi.

Il Venezuela non corre alcun rischio e quando manca un quarto d'ora al fischio finale chiude la pratica grazie ad un calcio di rigore concesso per fallo in area di Foyth su Josef Martinez: dal dischetto lo stesso ex giocatore del Torino segna il punto del definitivo 3-1. Per l'Argentina adesso c'è un'altra amichevole, quella del 26 marzo a Tangeri contro il Marocco, ma è evidente che la situazione è tutt'altro che allegra e la panchina dello stesso Scaloni inizia a diventare rovente. Del resto in meno di tre anni sono ben quattro i tecnici che si sono accomodati (si fa per dire) sulla panca dell'Albiceleste, chiaro segnale che il bandolo della matassa non è ancora rintracciabile.