Ieri per la Juventus si è chiusa ufficialmente l'era Allegri, con l'ultima di campionato persa 2-0 con la Sampdoria, ora il pianeta bianconero attende trepidante l'annuncio del nuovo tecnico. I profili vagliati sono molti: Pep Guardiola, Didier Deschamps, Simone Inzaghi, Sinisa Mihajlovic, Mauricio Pochettino e Maurizio Sarri. Alcuni come l'allenatore del Manchester City e quello della Nazionale francese sarebbero irraggiungibili, altri come Simone e Sinisa sarebbero poco convincenti ed allora le candidature più forti sarebbero quelle di Mauricio e Maurizio, con l'italiano il pole rispetto all'argentino.

Il presunto accordo con Sarri

L'ex Napoli al momento è in forza al Chelsea con il quale il 29 maggio giocherà a Baku la finale di Europa League contro l'Arsenal, ed ha ancora 2 anni di contratto con i londinesi. Nonostante i buoni risultati tra i blues e il conduttore di Valdarno non sembrerebbe essere esploso il feeling necessario per continuare insieme, infatti il club di Abramovich avrebbe individuato in Frank Lampard la nuova guida tecnica. In casa Juve sembrerebbe esserci in atto una vera rivoluzione perché Sarri è totalmente antitetico al "conte Max" e allo stile Juve, eppure ottemperebbe alla volontà del club di Agnelli di cambiare metodo di gioco. Secondo le ultime indiscrezioni rivelate da Nicola Balice del portale ilbianconero.com, la dirigenza della Continassa avrebbe raggiunto l'accordo economico con l'entourage dell'ex Napoli, sulla base di uno stipendio di 6 milioni di euro più bonus.

La rosa attuale, a differenza del tecnico precedente, gli è congeniale e con lui potrebbe tornare anche Higuain. Tutto sembrerebbe remare per il verso giusto, ma il matrimonio non si potrà celebrare se prima non si troverà la quadra con il Chelsea. Innanzitutto se i londinesi vincessero a Baku, potrebbe esserci un ritorno di fiamma per l'italiano ed allora toccherebbe alla dirigenza bianconera trattare direttamente con Roman Abramovich e non sarà una passeggiata.

Le parole ambigue di Paratici

La triade dirigenziale ha lavorato a fari spenti, ma ieri Paratici, prima dell'ultima di campionato, ha dato qualche piccola indicazione. Innanzitutto ha smentito le voci in base alle quali ci sarebbe una trattativa in corso con Guardiola, però ha ribadito che stanno aspettando la fine dei tornei europei: "Aspettiamo le finali".

Le affermazioni del Chief potrebbero avere un duplice significato: sviare l'attenzione dalla presunta trattativa per Pep o dare l'indicazione in base alla quale uno tra Sarri e Pochettino potrebbe essere l'erede di Allegri. Dunque, a sentire il ds rimarfebbe in piedi anche la candidatura del tecnico del Tottenham, impegnato l'1 giugno nella finale di Champions League contro il Liverpool.

Arrivare all'argentino, originario di Virle, sarebbe più complicato, perché solo in estate ha rinnovato il contratto fino al 2023 con gli Spurs, i quali per liberarlo pretenderebbero oltre 30 milioni di euro, senza contare l'esoso stipendio percepito dal professionista. Altro punto a sfavore di Mauricio sarebbe la richiesta di nuove pedine, delle quali Nedved avrebbe escluso l'acquisto, visto che ritiene la rosa di spessore internazionale. La sensazione, in questo mare d'incertezza, è che il popolo bianconero dovrà attendere la conclusione dei giochi per capire a chi sarà affidata la squadra.