Nella sessione estiva di calciomercato, la Juventus ha assoldato 7 nuove pedine e tra queste quella che sta dando maggiori soddisfazioni fino a questo momento è Aaron Ramsey. Il gallese, ingaggiato a gennaio con la formula del parametro zero, è approdato a giugno a Torino, in preda ad un fastidioso infortunio rimediato in aprile durante la gara di Europa League Arsenal -Napoli. Dopo mesi di riabilitazione che gli hanno fatto saltare anche la tournée asiatica, ha debuttato contro la Triestina, mostrando, nonostante una condizione atletica ancora non perfetta, il suo talento.

Il suo debutto ufficiale è avvenuto in Champions League negli ultimi sciagurati minuti del match contro l'Atletico Madrid che hanno visto gli uomini di Simeone completare la rimonta. Da quel giorno in poi, Ramsey ha scalato giorno, dopo giorno le gerarchie, complice anche il lungo infortunio di Douglas Costa, giocatore attorno al quale Sarri stava costruendo l'assetto della squadra. Se con il brasiliano la Juve si è sempre schierata con il 4-3-3, da quando gioca l'ex Arsenal il modulo adottato è il 4-3-1-2, perché la sua zolla preferita è proprio la trequarti.

Campione da centellinare

I bianconeri con il gallese a fare da equilibratore stanno cambiando pelle, infatti il suo contributo sta favorendo quella verticalizzazione tanto agognata dal nuovo tecnico, rimasto sorpreso anch’egli dal numero 8 bianconero, tanto che l’ha elogiato alla stampa con le seguenti parole: “Aaron sta facendo bene, sta venendo fuori da un infortunio brutto e lungo e penso abbia margini di miglioramento”.

Il 28enne è talentuoso, quanto delicato fisicamente e per non rischiare di perderlo, l’allenatore nelle ultime tre uscite in campionato (Hellas Verona, Brescia, Spal) l’ha fatto giocare solo i primi 60 minuti perché l’ultima mezz’ora peserebbe troppo sul suo fisico, incline a ripetuti infortuni. Quello che sta stupendo tutti è il fatto che venga schierato sempre dal fischio d’inizio, a scapito di Bernardeschi che sta combattendo con una preoccupante involuzione.

Un 'Lord' per Cristiano

La rivoluzione della Juventus sembra aver trovato il suo uomo simbolo in Ramsey e se ne sono accorti anche i suoi colleghi di reparto, ma anche gli attaccanti. Miralem Pjanic ad esempio ha dichiarato che con il gallese si riesce a verticalizzare meglio il gioco perché davanti trova tanti giocatori che si muovono bene tra le linee e così non deve cercare gli esterni alti come accadeva con Massimiliano Allegri.

Il numero otto bianconero (detto Rambo) si muove bene tra le linee del rombo agevolando i compagni più arretrati, ma anche quelli più avanzati. Stasera il gallese darà battaglia al Bayer Leverkusen e molto probabilmente anche Cristiano Ronaldo e Gonzalo Higuain lo ringrazieranno per il suo supporto.