La Juventus vista contro l'Hellas Verona è apparsa sottotono, in balia dell'avversario, soprattutto nella prima mezzora del match. La reazione successiva sembrava aver dato indirizzo ad una partita diversa, con i bianconeri che poi, ad inizio secondo tempo, sono passati in vantaggio grazie ad un gol di Cristiano Ronaldo. Il pareggio di Borini ed il gol di Pazzini hanno evidenziato il problema di mentalità e di superficialità della rosa bianconera, che soprattutto fuori casa sembra appagata dai successi in Italia degli ultimi anni. Nel post partita di Hellas Verona-Juventus, però, non sono passate inosservate le parole di Maurizio Sarri, che ha lanciato una frecciatina pesante alla dirigenza bianconera, in particolar modo al direttore sportivo Fabio Paratici.
Come è noto, gli anni precedenti con Massimiliano Allegri alla guida, il mercato bianconero era molto più semplice in quanto il tecnico livornese è sempre stato abile a valorizzare le potenzialità della rosa a disposizione. Ha infatti spesso variato lo schema tattico a seconda dello stato di forma dei giocatori: diverso invece è Maurizio Sarri, tecnico molto più integralista e abituato a lavorare con un preciso schema di gioco.
Le parole di Sarri sul 'progetto tattico unico'
Maurizio Sarri, nel post partita di Hellas Verona-Juventus, ha dichiarato che "la Juve non è una squadra con un progetto unico". Il tecnico toscano si è riferito al fatto che per adottare il tradizionale schema da lui portato avanti negli anni (il 4-3-3), servirebbero 'doppioni', riserve in grado di garantire ricambio ad un progetto tattico importante ma allo stesso tempo dispendioso.
Il tecnico toscano ha provato ad adattarsi alla rosa a disposizione, ma il risultato è che ha già rimediato tre sconfitte in campionato. Inoltre, pesano i gol realizzati dalla sua squadra, meno rispetto allo scorso anno. Pesante anche il dato dei gol subiti: 23 in 23 partite. Come è noto, in Italia si vince con la difesa e, anche contro l'Hellas Verona, si è vista la difficoltà del settore difensivo.
Di certo non aiuta il centrocampo, apparso in affanno in tutti i suoi giocatori. Decisivi infatti gli errori di Bentancur e Pjanic sul primo gol, mentre Rabiot è sembrato in calo rispetto alle ultime prestazioni confortanti.
Resta quindi evidente il problema della Juventus: la rosa a disposizione di Sarri è rimasta, nelle caratteristiche tecniche e tattiche dei suoi giocatori, la stessa dello scorso anno.
Solo che Allegri è un sarto in grado di costruire un vestito con le materie prime a disposizione, mentre l'ex tecnico del Chelsea è uno in grado di dare forma per arrivare alla sostanza. Il problema è che, se la mano perde il filo, 'recupera' con fatica e rischia che il 'vestito' esca fuori con numerosi difetti. Proprio le difficoltà mostrate da questa Juventus, a tratti bella da vedere ma in alcuni casi con una mancanza di equilibrio preoccupante per una squadra che lotta per vincere tutte le competizioni.