Sono tante le partite memorabili giocate dalle squadre italiane nelle coppe europee: in Coppa dei Campioni, ma anche in Coppa delle Coppe e Coppa Uefa. Quando nella prima andavano soltanto le squadre che vincevano i campionati nazionali, la Coppa Uefa era di una competitività mostruosa considerata la presenza di tutte quelle compagini che si piazzavano dal secondo posto in poi nei rispettivi campionati e che, dunque, si qualificavano per il torneo. Sarebbe stato così fino alla nascita dell'attuale format di Champions League.
Nel 1985 l'Inter si ritrovò a giocare i quarti di finale di Coppa Uefa contro i tedeschi del Colonia: era l'Inter allenata da Ilario Castagner che aveva in squadra Zenga, Bergomi, Ferri, Brady, Altobelli e, soprattutto, il panzer Karl Heinz Rummenigge.
Nel match d'andata i nerazzurri vinsero 1-0 a Milano con un gol di Causio, risultato che andò stretto agli uomini di Castagner alla luce della gran mole di gioco sviluppata. La partita di ritorno in Germania che si disputò il 20 marzo del 1985 si preannunciava durissima, per il vantaggio minimo e per la forza della formazione teutonica che annoverava tra le sue file gente come il portierone Schumacher, il 'folletto' Littbarski ed il bomber Klaus Allofs, tutti nazionali della Germania Occidentale. Il match si mise subito male per l'Inter che rimase in dieci dopo 9' a causa dell'espulsione di Riccardo Ferri. Tuttavia grazie ad una grande prestazione di carattere e sacrificio, i nerazzurri espugnarono il Müngersdorfer Stadion con il punteggio di 3-1: rete di Marini al 18', pareggio tedesco di Bein nella ripresa al 64' e poi una fantastica doppietta di Rummenigge nell'arco di 10', tra il 75' e l'85'.
A trentacinque anni esatti da quell'impresa, abbiamo raggiunto al telefono l'allora tecnico nerazzurro Ilario Castagner per rievocare le emozioni di quella lunga notte.
'Chi cercava emozioni nel calcio le visse tutte quella sera'
La sua Inter doveva difendere un vantaggio minimo, poi l'espulsione di Ferri che scalciò Allofs mentre era a terra cambiò tutto, quanto la fece arrabbiare quell'episodio?
Ferri perse la testa, non riuscì a controllarsi e reagì. Eravamo all'inizio della partita ed ho dovuto fare subito un cambio. Ricordo che tolsi Causio e feci entrare Bini: giocando praticamente uno contro uno in difesa siamo riusciti a mantenere l'equilibrio a centrocampo. Riuscimmo poi a far gol con Marini, con un tiro da fuori area e quella fu la svolta della partita.
Fu un match straordinario, chi cercava le emozioni nel mondo del calcio le visse tutte quella sera. Ci davano tutti per perdenti dopo quell'episodio, il Colonia all'epoca era una squadra molto forte con diversi nazionali tedeschi, ma ci fu la reazione di carattere di una squadra che era forte e compatta.
Nella ripresa, dopo il pareggio del Colonia, fu decisiva una straordinaria doppietta di Rummenigge che, tra l'altro, era in dubbio per un problema fisico in quella partita. Che ricordo ha di questo grande campione che ha avuto la fortuna di allenare?
Con Rummenigge ci siamo incontrati più volte anche quando facevo le telecronache, tra di noi è rimasto un ottimo rapporto. Lui era un 'soldato', grande professionista che svolgeva sempre con dedizione tutto quello che gli si diceva di fare.
A volte si lamentava - e qui Castagner svela un aneddoto della convivenza in attacco tra Kalle e 'Spillo' Altobelli - perché Altobelli partiva sempre dalla sinistra un po' come fa Cristiano Ronaldo oggi ed arrivava lanciato in area di rigore sui cross che arrivavano dall'altra parte. Fece tanti gol in quella stagione e Rummenigge si lamentava dicendo che nel Bayern e nella nazionale tedesca era abituato a giocare con una prima punta partendo dagli esterni per poi ritrovarsi uno contro uno, invece di uno contro tre che lo aspettavano in area di rigore. Erano due grandi attaccanti dotati di personalità e determinanti, motivo per cui gli dicevo di fare un po' per uno cercando di aiutarsi l'un l'altro.
La notte di Colonia è il ricordo più bello della sua esperienza sulla panchina dell'Inter?
Sicuramente si, una di quelle notti che non si dimenticano. Ricordo che dopo la partita chiamai a casa e mia moglie, commossa, mi raccontò che i miei figli baciavano lo schermo della tv mentre facevo le interviste del dopo partita. Fu davvero una serata memorabile.
La Coppa Uefa e la 'maledetta' notte di Madrid
Bisogna sottolineare ciò che all'epoca era la Coppa Uefa, in certe stagioni più competitiva della stessa Coppa dei Campioni, che ne pensa?
La Coppa dei Campioni a quell'epoca la faceva solo la prima, la squadra che vinceva il campionato. In Coppa Uefa c'erano fior di squadre, tutte le altre che si piazzavano subito dietro le squadre campioni (oggi andrebbero in Champions, ndr), tant'è che poi ad eliminarci in semifinale fu il Real Madrid.
Dopo la partita di Colonia, vincemmo in casa 2-0 con il Real e la partita di ritorno fu quella della biglia che colpì in testa Bergomi e mi costrinse a fare il cambio. Noi a quel punto calammo anche di grinta e convinzione, eravamo convinti di poter vincere la partita a tavolino. Perdemmo 0-3 e l'Uefa omologò il risultato, in pratica quella partita decise chi avrebbe vinto la coppa anche perché in finale arrivò un avversario abbordabile, un po' a sorpresa (gli ungheresi del Videoton, ndr).
In quella stagione l'Inter lottò per lo scudetto con il Verona, fece le semifinali di Coppa Uefa e Coppa Italia, arrivò ad un passo, ma non vinse nulla. Che cosa vi è mancato?
Arrivammo sfiniti a fine stagione, non avendo i ricambi e la possibilità di dare respiro a quelli che andavano sempre in campo.
Oltretutto a fine campionato quando ancora la stagione non era conclusa (c'erano ancora da giocare i quarti di Coppa Italia, ndr) partimmo per una tournée internazionale chiesta dal nostro presidente. A Pellegrini servivano molto quelle partite dal punto di vista commerciale, noi giocammo una partita in Germania, poi due in Marocco e poi andammo a giocare altre due partite a Curacao, nelle Antille Olandesi. Tornammo in Italia sfiniti e pochi giorni dopo ci ritrovammo a giocare l'andata dei quarti di Coppa Italia contro il Verona, infatti perdemmo 0-3. Poi nella gara di ritorno a Milano vincemmo addirittura 5-1 con una partita incredibile ed andammo in semifinale contro il Milan dove però non siamo riusciti a passare il turno.
Credo ci sia mancato tanto non avere i ricambi in quella stagione, anche se il campionato fu vinto meritatamente da un grande Verona, ma noi non siamo riusciti ad arrivare al massimo fino in fondo proprio perché la squadra era molto stanca.