Venerdì 17 aprile su JTV è stato ospite il tecnico della Juventus Maurizio Sarri, che ha confermato l''odio' sportivo profondo di gran parte delle tifoserie italiane nei confronti della squadra bianconera: "Due cose mi hanno colpito: l’amore e l’odio. Noi siamo circondati dall’amore in qualsiasi città d’Italia ed è una cosa bellissima, ma siamo anche sempre circondati dall’odio. Noi siamo sempre quelli favoriti dagli arbitri, poi guardi i numeri e dicono altro".

Parole che non sono andate giù al noto giornalista sportivo tifoso del Napoli Carlo Alvino.

Quest'ultimo ha infatti dichiarato: "Del Sarri allenatore io andrò fiero e lo racconterò ai miei nipoti, ma del Sarri uomo o del presunto capopopolo ne parlerò sempre malissimo". Il giornalista poi aggiunto che a Sarri sono bastati questi ultimi sei mesi per gettare al mare tre anni bellissimi al Napoli.

Sarri: 'Quando sei attaccato dall’esterno, diventi più legato all’interno, se diventi gobbo è per questo'

Nell'intervista a JTV, Maurizio Sarri ha affermato: "Quando sei attaccato dall’esterno, diventi più legato all’interno. Se diventi gobbo è per questo".

Il tecnico toscano ha raccontato a tutolo di esempio due episodi che gli sono accaduti da quando è alla guida tecnica della Juventus. Il primo sono le offese personali ricevute al 'San Paolo' di Napoli - sottolineando: "città nella quale sono nato e dove ho dato tutto, se non ho vinto lì è perché sono scarso".

Il secondo episodio è quello delle offese riferite alla sua mamma da parte dei tifosi della Fiorentina all''Allianz Stadium' di Torino.

L'attacco di Alvino alla Juventus

Carlo Alvino, oltre a criticare Maurizio Sarri, ha lanciato una frecciatina pesante nei confronti della Juventus. A Tv Luna, rispondendo ad un tifoso del Napoli che confermava come la Juventus sia una grande società, il giornalista sportivo ha sottolineato che i bianconeri avrebbero vinto sempre con episodi poco chiari.

Evidente il riferimento ai presunti aiuti arbitrali che la Juventus riceverebbe da diversi anni.

Alvino ha poi fatto un parallelo fra la Juventus di oggi ed il Milan di Berlusconi. Ha infatti dichiarato che una grande società a livello di risultati è stata quella rossonera non di certo questa Juventus. La società guidata attualmente da Andrea Agnelli - secondo lui - sarebbe grande solo dal punto di vista economico e politico: "Altrimenti passa il concetto che bisogna vincere in dispregio delle regole. Bisogna parlare dei rapporti che la Juve ha avuto con le curve e della Juve che espone degli scudetti che non ha vinto. Una grande società non si comporta in questo modo".