La partita i tifosi italiani più maturi se la ricordano bene, Olanda-Italia al Mondiale del 1978 era decisiva per l'ingresso alla finalissima di Buenos Aires nella seconda fase a gironi. Le due nazionali guidavano la classifica con 3 punti, entrambe avevano battuto l'Austria e pareggiato con la Germania Ovest, ma gli orange vantavano una migliore differenza reti motivo per cui gli sarebbe bastato un pareggio. Vinsero 2-1 gli olandesi con Ernie Brandts protagonista su entrambi i fronti: prima fu l'autore dell'autogol che portò in vantaggio gli azzurri, poi con una gran botta da fuori realizzò il punto dell'1-1 con l'Olanda che avrebbe ottenuto la posta piena con un'altra prodezza dalla lunga distanza, opera stavolta di Haan.

Ad oggi le polemiche degli appassionati di calcio si sono concentrate su Dino Zoff che venne considerato colpevole in occasione di entrambi i gol realizzati dalla lunga distanza: ad ogni modo gli olandesi si guadagnarono l'accesso alla finale in cui vennero sconfitti dall'Argentina, per l'Italia che fino a quel momento aveva probabilmente mostrato il miglior calcio della competizione "soltanto" la finale per il terzo posto contro un Brasile altrettanto deluso (che avrebbe vinto 2-1) per la celebre "marmelada peruviana" (il clamoroso 6-0 inflitto dall'Argentina ad un Perù fin troppo remissivo) che aveva chiuso ai verdeoro le porte dell'ultimo atto iridato.

Il resto è storia, alla quale però Ernie Brandts ha aggiunto un altro capitolo.

Secondo quanto raccontato dal difensore olandese nella sua biografia di fresca uscita, il nostro Roberto Bettega avrebbe cercato di corromperlo nel corso del match.

'Mi disse 'fammi segnare' e Krol ha sentito'

"Nooit Natrappen" è il titolo della biografia di Brandts in uscita, presentata alla stampa olandese. Il titolo, letteralmente tradotto, significa "Mai colpire un avversario a terra".

La notizia piuttosto forte arriva dal quotidiano olandese Algemeen Dagblad e, alla luce del contenuto, non possiamo escludere code legali da parte del diretto interessato, per l'appunto Roberto Bettega.

Brandts, all'epoca in forza al PSV Eindhoven, non si nasconde dietro un dito e fa nomi e cognomi. L'episodio "incriminato" sarebbe accaduto dopo il gol di Haan con gli olandesi avanti per 2-1.

L'allora attaccante della Juventus gli avrebbe chiesto esplicitamente di farlo segnare, promettendogli in cambio cifre in denaro.

"Si avvicinò a me - scrive Brandts nella sua biografia - 'fammi segnare' mi disse e sparò cifre in lire e dollari. Ruud Krol era vicino a me, ha sentito tutto e mi ha detto di non rispondere facendo finta di nulla. Bettega ha insistito chiedendomi di fare il 2-2 e specificando che con quel risultato andavamo in finale lo stesso. Io ho proseguito a far finta di nulla". Brandts si è poi soffermato sulla "firma" che ha impresso a quella partita in cui ha realizzato un autogol e un gol.