Il 16 febbraio la Lazio è stata deferita per la gestione dei tamponi ai giocatori per i match di campionato a novembre 2020 che vedevano impegnata la Lazio contro il Torino e contro la Juventus. La società laziale infatti non rispettò le regole stabilite dal protocollo sanitario Figc-Governo per le quali avrebbe dovuto sottoporre ad isolamento fiduciario della rosa dopo la positività al coronavirus di due giocatori. Calciatori che hanno partecipato ai match contro Torino e Lazio. Proprio per questo c'è stato il deferimento e la Giustizia Sportiva e quella ordinaria stanno cercando indagare di sulla vicenda.
Nel frattempo però la Lazio ha chiesto un rinvio della prossima udienza a dopo il 23 marzo, ovvero dopo il match degli ottavi di ritorno di Champions League contro il Bayern Monaco.
Secondo le ultime indiscrezioni Lotito starebbe elaborando una strategia difensiva insieme al suo avvocato di fiducia Gentile denominata 'Strategia 231'. Evidente il riferimento alla legge sulla responsabilità amministrativa delle imprese.
La strategia difensiva della Lazio
La tesi difensiva della Lazio si baserebbe sul fatto che nella struttura d'impresa della Lazio, che applica un sistema di Governance duale distinto in Consiglio di Sorveglianza e Consiglio di Gestione, le responsabilità sono suddivise fra settori.
Lotito rappresenta il presidente del Consiglio di Gestione. Di conseguenza, considerando la complessità di una società di Serie A come la Lazio, il massimo dirigente laziale non può seguire tutti i rami aziendali, né tanto meno la situazione che si è venuta a creare con i tamponi. La società Lazio avrebbe delegato ad un ente esterno la questione tamponi.
Proprio l'ente sarebbe il diretto responsabile nell'errata gestione dei tamponi da parte della Lazio. Bisognerà capire se tale strategia difensiva sarà sufficiente per convincere il Tribunale Federale Nazionale a non assegnare eventuali penalizzazioni o sconfitte a tavolino alla squadra in riferimento ai match contro Torino e Juventus.
Le accuse della Procura Sportiva alla Lazio
L'impianto accusatorio della Procura Sportiva nei confronti della Lazio si basa su tre mancate tempestive comunicazioni di positività all'Asl territoriale. A questi bisogna aggiungere l'aver consentito a tre giocatori di partecipare agli allenamenti del 3 novembre insieme a tutta la rosa della Lazio nonostante fosse stata confermata la loro positività al coronavirus. Inoltre l'altra accusa mossa alla Lazio è il non aver sottoposto ad isolamento fiduciario due giocatori asintomatici per i dieci giorni obbligatori di quarantena. Calciatori che sono stati iscritti a referto e hanno partecipato alle sfide di campionato contro Torino e Juventus.