Nella giornata di questo lunedì 30 gennaio sono state pubblicate le motivazioni della sentenza sul caso plusvalenze che ha inflitto 15 punti di penalizzazione alla Juventus.
La Corte federale d'appello ha parlato di un "un quadro dei fatti molto diverso per l'impressionante mole di documenti arrivati dalla Procura della Repubblica di Torino, che hanno dunque sottolineato l'intenzionalità sottostante all'alterazione dei movimenti di trasferimento e dei loro valori".
Le motivazioni della penalizzazione alla Juventus
Nei fascicoli diffusi, la Corte d'appello della FIGC ha esposto in un documento di 36 pagine i motivi della penalizzazione al club bianconero di 15 punti in campionato sottolineando: “È indiscutibile che il quadro fattuale determinato dalla documentazione trasmessa dalla Procura della Repubblica di Torino alla Procura federale, e da questa riversata a sostegno della revocazione, non era conosciuto dalla Corte federale al momento della decisione revocata e, ove conosciuto, avrebbe determinato per certo una diversa decisione.
(...) Si tratta di un quadro fattuale sostenuto da una impressionante mole di documentazione probatoria”.
Le motivazioni poi proseguono con un'affermazione categorica: “I bilanci della FC Juventus S.p.A. (cui Consob si riferisce) semplicemente non sono attendibili”.
In merito alla sanzione di 15 punti (più elevata rispetto ai 9 che erano stati richiesti dalla procura), le motivazioni spiegano: "Tenuto allora conto dei precedenti che hanno riguardato alterazioni contabili protratte per più esercizi ovvero di rilevanti dimensioni e intensità (che in passato hanno portato a penalizzazioni di valore oscillante ma, in taluni casi, anche significative), si ritiene necessario rideterminare la sanzione rispetto alle richieste della Procura federale”.
Corte d'appello: 'La Juventus, i suoi amministratori e dirigenti sono stati oggetto di diffuse e ripetute evidenze'
La corte poi prosegue: “Tutte queste considerazioni portano dunque ad una sanzione che deve essere proporzionata anche all’inevitabile alterazione del risultato sportivo che ne è conseguita tentando di rimediare a una tale alterazione, così come deve essere proporzionata al mancato rispetto dei principi di corretta gestione che lo stesso Statuto della Figc impone quale clausola di carattere generale in capo alle società sportive".
Le motivazioni spiegano anche poi la differenza di trattamento fra il club bianconero e le altre società coinvolte, la quale sarebbe da ricercarsi "nella circostanza che la Juventus e i suoi amministratori e dirigenti sono stati oggetto di diffuse e ripetute evidenze dimostrative prodotte dalla Procura federale. Evidenze che connotano un canone di comportamento sistematico e non isolato”