La Juventus ha presentato il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni contestando le motivazioni che hanno portato la Corte Federale d'Appello a decidere i 15 punti di penalizzazione per il caso plusvalenze. Diversi gli argomenti su cui ha lavorato la società bianconera, a partire dal fatto che le plusvalenze finanziarie non sono normate oltre al fatto che quelle presunte fittizie non avrebbero evidentemente permesso alla società bianconera di iscriversi al campionato. I ricavi da plusvalenze rappresentano il 3,6 di quelli totali, ovvero 60 milioni di euro su 1,675 miliardi di euro.
Proprio per questo a detta della difesa tale aspetto non dovrebbe portare ad una punizione sportiva per la squadra bianconera.
I ricavi da plusvalenze finanziarie sono stati il 3,6% di quelli totali
La difesa della Juventus con il ricorso presentato al Collegio di Garanzia del Coni si poggia su diverse contestazioni. Quella su cui gli avvocati hanno lavorato in maniera importante, come scrive Tuttosport, è il presunto vantaggio sportivo che deriva dalle plusvalenze fittizie realizzate. 60 milioni di euro quelle quantificate, il 3,6% dei ricavi realizzati dalla società bianconera. Secondo il giornale sportivo sembra difficile che tale somma possa aver cambiato le possibilità della Juventus sul mercato.
Tali plusvalenze finanziarie, generate nel triennio, non avrebbero agevolato la società bianconera negli acquisti sul mercato, almeno secondo Tuttosport. La Juventus infatti ha investito in tre anni 475 milioni di euro sul mercato, le plusvalenze di conseguenza hanno rappresentato il 12% della somma che poi è stata utilizzata per fare gli acquisti.
Nella sentenza depositata dal giudice sportivo si legge però come "i nuovi documenti disvelano l’assenza di un qualunque metodo di valutazione delle operazioni di scambio e, invece, la presenza di un sistema fraudolento in partenza (quanto meno sul piano sportivo)".
Investimenti sul mercato agevolati dai due aumenti di capitale da 700 milioni di euro
Gli investimenti principali della società bianconera sarebbero stati agevolati soprattutto dai due aumenti di capitale effettuati per un totale di 700 milioni di euro. Fra le domande che in tanti si sono posti è perché Paratici era stato invitato dalla società a realizzare plusvalenze finanziarie. Quello che sembrerebbe certo, almeno per Tuttosport, è che tali disposizioni finanziarie non sarebbero servite alla società bianconera per iscriversi al campionato e quindi anche per rientrare nei parametri del Fair Play Finanziario. Per il giornale sportivo non si può parlare neanche di sistema di plusvalenze finanziarie organizzato dalla Juve in quanto tali disposizioni finanziarie sono utilizzate da tutte le società di Serie A.
Inoltre la società bianconera con quelle con cui ha effettuato più plusvalenze non ha avuto vantaggi dal punto di vista sportivo. Lo dimostrano i risultati delle stagioni precedenti con le squadre con cui ha realizzato plusvalenze, i bianconeri hanno una media punti inferiore rispetto alla media punti generale raccolta nelle stagioni sotto valutazione della Giustizia Sportiva.