Nemmeno l'entusiasmo per il successo di Lisbona (2-0 al Benfica) nell'andata dei quarti di Champions League è bastato all'Inter per rialzare la testa in campionato. Sabato 15 aprile al Meazza è arrivata l'11ª sconfitta in Serie A ad opera del Monza (neopromosso) di Palladino. I numeri sono davvero preoccupanti: basti pensare che i nerazzurri non ottengono i 3 punti dal 5 marzo (2-0 interno al Lecce). Dopodiché sono arrivati 4 ko e appena un pareggio a Salerno.

Nel dopo-partita di Inter-Monza pare ci sia stato l'ennesimo confronto negli spogliatoi di San Siro tra Simone Inzaghi e la dirigenza.

Marotta, Antonello, Baccin e Ausilio avrebbero parlato con l'allenatore, il cui futuro sulla panchina della Beneamata sembra ormai sempre più segnato verso un addio. Ovviamente, siccome ormai siamo a metà aprile, dunque nella fase finale della stagione, appare improbabile che si possa pensare ad un avvicendamento in corsa.

Il pensiero fisso è sulla Champions League. Da un lato c'è quella di quest'anno, ancora tutta da giocare con i quarti di ritorno con il Benfica di mercoledì 19 aprile quando la formazione nerazzurra sarà chiamata a non sciupare il doppio vantaggio accumulato all'andata. Dall'altro vi è il percorso sempre più complicato in campionato alla ricerca di un quarto posto che vorrebbe dire qualificazione alla prossima Champions.

In caso di fallimento, si tratterebbe di un contraccolpo di prestigio e soprattutto economico di notevoli proporzioni per il club.

Inzaghi non riuscirebbe a motivare la squadra nei match meno importanti

Quale sarebbe la colpa principale di Simone Inzaghi? Al di là dell'aspetto tecnico-tattico, ormai appare piuttosto evidente che l'allenatore non riesca a motivare appieno i suoi uomini quando bisogna scendere in campo per sfide sulla carta poco prestigiose.

Non a caso (se si esclude il big-match perso con la Juventus), il tracollo in Serie A di queste settimane è avvenuto con avversari alla portata di Handanovic e compagni: dalla Sampdoria (pareggio a Genova), passando per il Bologna e lo Spezia, fino ad arrivare al Monza.

La squadra, invece, quando si tratta di cullare il sogno di andare avanti in Champions League (contro ogni pronostico iniziale) sembra trovare compattezza, mentalità e voglia di fare gruppo per non arrendersi e provare a sfidare qualunque rivale.

E questo per un allenatore non sarebbe il massimo perché vorrebbe dire che lo spogliatoio starebbe vivendo una sorta di autogestione, dando poca importanza alle parole del tecnico soprattutto alla vigilia delle gare che non sono di cartello.

Inzaghi prima di Inter-Monza aveva provato ad avvisare i suoi, ricordando che la squadra brianzola doveva essere affrontata come se fosse stata il Benfica. Il campo, però, ha dato risposte diverse, con un'altra sconfitta casalinga.

Inzaghi: futuro all'Inter sempre più in bilico

Al netto di tutto ciò, ormai appare chiaro che il destino di Simone Inzaghi sia segnato. Un cambio in panchina (a meno di clamorosi ribaltoni dell'ultimo momento) dovrebbe avvenire in estate, al termine della stagione attuale.

Adesso probabilmente si cercherà di compattare l'ambiente per tentare nelle ultime 8 giornate una scalata al quarto posto che sembra comunque piuttosto complicata.

Inzaghi potrebbe salvare la panchina solo se si rendesse artefice di una sorta di "miracolo" sportivo. Il riferimento va alla Champions League. In caso di una inattesa vittoria del torneo, la società potrebbe decidere di confermarlo come tecnico, a meno che poi non sia lui stesso a decidere di andar via da vincitore.