La Juventus continua a essere al centro di diverse vicende giudiziarie, dal caso "plusvalenze fittizie" alla "manovra stipendi". Secondo quanto trapela, la Uefa presieduta da Aleksander Ceferin attenderà l'iter procedurale della giustizia sportiva italiana, ma se esso dovesse prolungarsi oltre luglio e agosto è probabile che una decisione possa arrivare dalla commissione dedicata al Fair Play Finanziario, la quale potrebbe anche valutare un'eventuale esclusione della Juve dalle competizioni europee.

A parlare dell'argomento a Radio Bianconera è stato nelle scorse ore anche il giornalista Filippo Bonsignore, il quale ha affermato che ci sarebbe il rischio per la società bianconera di essere esclusa dalle competizioni Uefa.

Il giornalista Bonsignore ha parlato anche della possibile esclusione della Juventus dalle competizioni europee

'Sulla vicenda plusvalenze sembra che ci sarà comunque una penalizzazione per la Juventus, bisognerà vedere come sarà rimodulata e quali conseguenze avrà sulla classifica', sono queste le dichiarazioni di Filippo Bonsignore a Radio Bianconera, nella trasmissione "Fuori di Juve".

Il giornalista del Corriere dello Sport ha poi aggiunto: "C'è l'eventualità che l'Uefa escluda il club se verrà riconosciuto colpevole, anche perché avrebbe disatteso il settlement agreement simulato per il Fair Play Finanziario".

Si attendono novità sulla manovra stipendi

Il giornalista sportivo Bonsignore ha affermato anche: "Dopo si aprirà il capitolo riguardante la manovra stipendi e anche lì c'è un punto interrogativo su come andrà a finire".

E appunto a proposito della cosiddetta "manovra stipendi", la società bianconera è in attesa di capire l'esito del procedimento. A tal riguardo lo scorso 12 aprile la procura della FIGC ha notificato alla Juventus e a otto ex dirigenti del club la "conclusione delle indagini" relative alla manovra stipendi (per le stagioni 2019-2020 e 2020-2021), ai compensi fittizi agli agenti e alle plusvalenze non ancora giudicate, partnership con altre società comprese. Il capo di imputazione è - così come per le "plusvalenze fittizie" - la violazione dell'articolo 4, che prevede l'obbligo di lealtà e correttezza sportiva. Non compare invece l’articolo 31, che disciplina accordi tra società e giocatori e che avrebbe potenzialmente comportato sanzioni ancora più pesanti.