Appena 4 gol nelle prime 12, la rete gli manca dal mese di settembre e nel frattempo ha perso anche la titolarità a discapito di Moise Kean: lui è Dusan Vlahovic, il centravanti di punta della Juventus 2023-24. O almeno era questo il ruolo che era stato pensato per il serbo, un disegno che si è però via via sbiadito incupito dalle poche realizzazioni, dalle tante panchine e dai soliti problemi fisici (l'anno scorso era la pubalgia a tormentarlo, quest'anno è una fastidiosa lombalgia a non dargli tregua).
Ad oggi il Ds Giuntoli starebbe valutando un prolungamento di contratto per impattare sull'ammortamento e continua a strizzare l'occhio a possibili pretendenti che però latitano dato il rendimento non esaltante del centravanti esploso a Firenze.
Vlahovic tra prolungamento e mercato
Per effetto dell'accordo sottoscritto nel gennaio 2022 quando l'ha prelevato dalla Fiorentina per 75 milioni di euro, a partire dal prossimo anno lo stipendio dell'ex Fiorentina passerà da 7 milioni netti a 12, ecco che solo per trattenere in rosa un calciatore che ha già la Juventus spenderà circa 43 milioni di euro lordi. Decisamente troppi, ecco che Giuntoli lavora a delle soluzioni alternative per limare il tutto.
La prima conduce ad un prolungamento di 2 anni almeno per spalmare l'ingaggio molto pesante, la seconda a continuare a rimanere aperti di fronte a possibili offerte a patto che siano allineate al valore del calciatore che il club stima in almeno 75-80 milioni di euro.
A queste cifre però nessuna società si è davvero fatta avanti, complici appunto i tanti infortuni uniti alle pochissime reti. In bianconero Vlahovic ha siglato 27 reti in 73 partite, non la media scoppiettante che i dirigenti si aspettavano di ammirare, troppo pochi appunto per attirare investitori realmente interessati. Ad oggi soltanto l'Arsenal sembrerebbe interessata al calciatore ma non alle cifre previste da Giuntoli: non è escluso che in estate torni a farsi sotto per lui il Chelsea, notoriamente 'abile' a sborsare cifre esorbitanti per finanziare il proprio mercato.
Le opzioni insomma non sono molte e la dirigenza sfoglia la margherita alla ricerca di quella più congeniale a tutte le parti in causa.
I rinnovi di Bremer, Rugani e McKennie
Prosegue parallelamente la politica dei rinnovi dei contratti dei calciatori in rosa: dopo Gatti e Locatelli è toccato a Fagioli, adesso è il turno di Bremer, Mckennie e Rugani.
Il contratto del centrale di difesa italiano scadrà a giugno ed è il più impellente da rinnovare, dopo si lavorerà agli accordi con Bremer (ormai il pilastro della difesa bianconera) e McKennie, autore di un sorprendente inizio di stagione, sempre tra i migliori sia da mezzala che da esterno.
L'ultimo della lista è Federico Chiesa, per il quale la dirigenza studia un rinnovo di due anni alle stesse cifre attuali (5 milioni netti l'anno).