Il Football Director della Juventus CristianoGiuntoli ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, svelando aneddoti sulla sua attuale esperienza in bianconero e alcuni retroscena sulla passata sessione di calciomercato. Il manager bianconero si è poi soffermato molto su Thiago Motta e l’eventuale piano B, precisando come abbassare il monte ingaggi e l’età media della rosa sia stata una delle priorità della società bianconera.

Un chiaro no comment di risposta invece alle domande su Massimiliano Allegri.

Giuntoli: 'È evidente che con il Bologna aveva fatto così bene'

Il manager bianconero non usa mezzi termini quando parla della società bianconera come lo scalino più alto della sua carriera: 'La Juve è un punto d’arrivo, il massimo'. Poi ha preferito parlare di Thiago Motta: 'È evidente che con il Bologna aveva fatto così bene che non eravamo gli unici ad avere gli occhi su di lui, ne eravamo consapevoli e abbiamo giocato le nostre carte, sposando evidentemente in toto il suo progetto di calcio. Piano B? Non dico il nome, ma è un allenatore straniero che esercitava ed esercita ancora in Europa'.

La priorità era abbassare il monte ingaggi e l’età media della rosa

Il manager bianconero ha poi risposto alle domande definendo come la priorità di abbassare il monte ingaggi e l’età media della rosa sia stata una necessità impellente sottolinenando: 'Costruire mattone dopo mattone il nostro percorso, siamo fra le squadre più giovani del campionato e abbiamo un progetto importante. Sono molto ottimista e anche contento di come è cominciata questa stagione'. Giuntoli spende qualche parola anche per Dusan Vlahovic, mettendo in evidenza come l'attaccante bianconero non sia il problema e il rinnovo del contratto resti un obiettivo comune. Inoltre, il manager sottolinea come un giocatore del calibro del serbo sia in realtà un patrimonio della società e non un peso.

Koopmeiners e Osimhen i colpi di mercato più difficili

Nel corso dell’intervista non potevano mancare le domande sul mercato e sui colpi più importanti messi fin qui a segno nella sua carriera. L’operazione di mercato più complicata secondo Giuntoli è stata quella legata a Victor Osimhen: 'Ci ho messo quattro mesi per portarlo a Napoli. Andava forse venduto prima, ma Aurelio De Laurentiis è un imprenditore intelligente e astuto. Gli devo tanto, gli voglio bene'. Il Football Director bianconero ha parlato poi di Teun Koppmeiners, mettendo in evidenza la bontà del giocatore ma anche di come la trattativa sia stata la più difficile di tutte. Infine, Giuntoli si è espresso anche per Federico Chiesa, augurandogli tutto il bene possibile. No Comment invece alla domanda su Allegri.