Nelle ultime ore ha iniziato a rimbalzare con insistenza nei corridoi del calcio capitolino un’indiscrezione che ha il sapore della bomba di calciomercato: secondo quanto riportato dal giornalista Enrico Testa de La Stampa, la Roma avrebbe individuato in Jurgen Klopp il profilo ideale per la panchina giallorossa della prossima stagione. Una notizia che però avrebbe più di un punto debole da analizzare e che il procuratore del tedesco, Marc Kosicke, ha definito non veritiera sul portale WinWin.com.
Roma, con le restrizioni del FFP non sembra un profilo idoneo
La notizia ha fatto breccia, comprensibilmente, tra i tifosi romanisti, ancora in cerca di certezze sul futuro tecnico della squadra dopo l’addio ormai prossimo di Claudio Ranieri. L’ipotesi Klopp, tuttavia, solleva più di un dubbio e sembra cozzare con la linea progettuale tracciata recentemente dalla dirigenza giallorossa.
A rendere poco credibile l'arrivo del tecnico tedesco nella Capitale sono soprattutto due fattori chiave. Il primo riguarda il ridimensionamento del progetto sportivo annunciato a più riprese sia dal direttore sportivo Florent Ghisolfi che dallo stesso Claudio Ranieri, attualmente allenatore/dirigente del club. Una scelta obbligata dalle limitazioni imposte dal Financial Fair Play, che costringeranno la Roma a contenere spese e ambizioni, almeno per un altro anno.
In tale contesto, l’approdo di un tecnico di caratura internazionale come Klopp, abituato a palcoscenici da Champions League e a gestire squadre con budget importanti, appare decisamente fuori scala.
Il secondo ostacolo è di natura economica. Klopp, che al momento risulta legato a un accordo con la Red Bull in qualità di supervisore dei club calcistici del gruppo austriaco, percepisce un ingaggio stimato intorno ai 12 milioni di euro annui. Una cifra nettamente al di fuori dei parametri finanziari attuali della Roma, che difficilmente potrebbe sostenere un simile esborso anche solo per una stagione.
Ranieri e quegli indizi che andrebbero completamente contro il profilo di Klopp
Infine, analizzando le indicazioni lasciate nel corso della stagione da Ranieri stesso, appare chiaro che il club si stia orientando verso un profilo tecnico giovane, emergente, magari con un passato da protagonista in contesti meno esigenti.
Una figura che, almeno inizialmente, potrebbe non scaldare la piazza, ma che risponderebbe pienamente alla logica di costruzione graduale del nuovo ciclo romanista. Un identikit che poco ha a che vedere con l’età, l’esperienza e il peso mediatico di Klopp.
Dunque, al netto dell’appeal che un nome come quello dell’ex allenatore del Liverpool inevitabilmente suscita, la notizia appare più come una suggestione estiva che come un piano realmente praticabile. Resta il fascino di un sogno, ma per ora la realtà della Roma sembra andare in tutt’altra direzione.