Nel suo approfondimento scritto su X e dedicato alle conclusioni dell’Inchiesta Prisma, il giornalista Paolo Ziliani ha sottolineato come 3 ex Juventus quali Giorgio Chiellini, Gianluigi Buffon e Leonardo Bonucci, al netto della loro condotta nel suddetto caso, siano riusciti ad avere comunque incarichi di prestigio nel mondo del calcio.

Juventus, Ziliani: 'L'omertà di Chiellini, Buffon e Bonucci nel caso Prima li ha portati in alto'

Il giornalista del Fatto Quotidiano Paolo Ziliani ha scritto un messaggio sul proprio account X nel quale lancia una dura accusa nei confronti della Juventus e di alcuni suoi esponenti: "La condotta omertosa di Chiellini, Buffon e Bonucci nel racconto dei magistrati: a protezione della Juve che non avrebbe potuto iscriversi al campionato e non avrebbe potuto restare in Borsa.

A due anni dal patteggiamento farsa FIGC-Juventus, Chiellini è oggi "Director of Football Strategy " del club piemontese, Buffon capo delegazione della nazionale e Bonucci assistente del c.t. Gattuso".

Ziliani ha analizzato con tono severo e documentato le conclusioni dell’Inchiesta Prisma, sottolineando come esse rappresentino uno degli episodi più gravi della recente storia del calcio italiano. Secondo quanto emerso dalle 15.000 pagine redatte dalla Procura di Torino, gli inquirenti avrebbero infatti evidenziato che la Juventus non avrebbe potuto operare regolarmente nelle stagioni in esame, né mantenere la propria quotazione in Borsa, a causa delle irregolarità commesse nei bilanci societari.

Ziliani ha ricordato come tali condotte abbiano comportato pesanti conseguenze in ambito sportivo, con l’esclusione del club bianconero dalle competizioni europee per una stagione e la squalifica complessiva di otto anni inflitta ai principali dirigenti dell’epoca. In sede penale, figure di primo piano come Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Pavel Nedved e Federico Cherubini, insieme ad altri responsabili amministrativi, hanno successivamente richiesto e ottenuto il patteggiamento di pene intorno a un anno e mezzo di reclusione.

Il giornalista ha inoltre evidenziato come i magistrati, nella loro ricostruzione, abbiano descritto un quadro inquietante, in cui alcuni calciatori avrebbero mostrato un atteggiamento reticente e poco collaborativo durante gli interrogatori.

In particolare, Ziliani ha ricordato che un intero capitolo dell’inchiesta è stato dedicato al comportamento di tre figure simboliche del club — Chiellini, Buffon e Bonucci — indicati come esempi di una gestione interna poco trasparente e incline all’omertà.

Concludendo la sua riflessione, Ziliani ha denunciato l’anomalia e il paradosso morale rappresentato dal fatto che, a distanza di soli due anni dallo scandalo e mentre il procedimento penale risulta ancora formalmente aperto, i protagonisti di quella vicenda abbiano assunto ruoli di rilievo nel mondo del calcio, anche a livello istituzionale. Una circostanza che, a suo giudizio, testimonia in modo eloquente il livello di compromissione e perdita di credibilità raggiunto dal sistema calcistico italiano.

I tifosi rispondono a Ziliani: 'Ecco perché facciamo fatica a tifare la nazionale'

Le parole di Ziliani hanno acceso il dibattito sul web: "Ecco perché si fa fatica a tifare questa nazionale, è evidente che sia un unico "brand" scrive un utente su X. Un altro poi aggiunge: "Paolo, aggiungerei anche che Gianluigi Buffon nel 1996 comprò un diploma falso di ragioneria per potersi iscrivere all'università di Giurisprudenza. Personalmente, se la Nazionale stecca per la terza volta la qualificazione al Mondiale, brindo a Champagne....".