Un botta e risposta, quello tra la Uilpa Polizia Penitenziaria e la Direzione della Casa Circondariale Piazza Lanza di Catania, che era stato preceduto, nelle scorse settimane, da una lettera a firma del S. Commissario Nazionale Uilpa PolPen Armando Algozzino e sfociato in mobilitazione per sollecitare la risoluzione di gravi criticità del carcere catanese e del personale che vi lavora: carichi di lavoro pesantissimi, stress da lavoro correlato, carenza di organico e nessun buono pasto erogato.

La triste realtà penitenziaria

Le criticità sollevate dal S.Commissario Algozzino, ha sottolineato lo stesso, non sono prerogativa della casa circondariale catanese, ma riguardano tutto il comparto penitenziario regionale e nazionale e presentano sia le medesime caratteristiche che gli effetti sia sul sistema carcerario sia sul personale impiegato.

Una serie di causa-effetto che parte dalle già gravi condizioni strutturali degli istituti penitenziari, prosegue con la carenza del numero di agenti impegnati presso le stesse strutture e si conclude, purtroppo, con malfunzionamenti dell'intero sistema causati dall'eccessivo carico di lavoro e responsabilità degli agenti e dei relativi effetti sulla salute psico-fisica degli stessi.

Le criticità della Piazza Lanza

Dalla Direzione della Casa circondariale Piazza Lanza l'esito è arrivato, ma non è risultato esaustivo rispetto alle istanze avanzate soprattutto per quel che riguarda l'assenza di impianti di condizionamento nei gabbiotti delle sentinelle. Infatti, ha sottolineato Algozzino, i ventilatori presenti nella struttura non sono sufficienti a contrastare i quaranta gradi interni alla struttura che, di fatto, creano una condizione di lavoro insopportabile per gli agenti

La lettera inviata in precedenza dal sindacato indicava tra le criticità anche la mancata erogazione a partire dal mese di marzo, dei buoni pasto (non ancora riattivata) nonché, da circa un anno, la chiusura della mensa, l'assenza, da circa un quinquennio, di uno spaccio per il personale e l'assenza di una sala ricreativa esterna all'istituto.

In merito all'altra gravissima piaga della struttura penitenziaria catanese che preoccupa la Uilpa, cioè la carenza di organico e dei relativi effetti sul sistema e sul personale, il S.Commissario Algozzino indica, numeri alla mano, la situazione attuale con notevole preoccupazione: 202 unità operative a fronte delle 347 necessarie, 53 poliziotti del Nucleo Traduzioni e Piantonamenti a fronte di 76 unità necessarie.

L'intervento attuale del sindacato non è il primo in quanto, già nel dicembre dello scorso anno, lo stesso aveva tenuto una manifestazione sulla gravità delle condizioni della casa circondariale, sia in termini strutturali che sistemici, che mettono a rischio detenuti e agenti preceduta da una nota inoltrata dalla segretaria territoriale Antonella Orlando al Provveditorato regionale dell'Amm.Pen.

Anche questa volta, ha ribadito Algozzino, il sindacato chiede che si faccia un'analisi accurata delle condizioni generali delle strutture penitenziarie, in considerazione del numero di detenuti e agenti e, qualora questa richiesta non venisse ascoltata, provvederà ad azioni di lotta per il ripristino delle normali condizioni di sicurezza per l'incolumità del personale impiegato.