Durante una normalissima seduta di laurea presso l'Università della Calabria, avviene l'impensabile: viene contestata una tesi. Il motivo, stando alle ricostruzioni, sarebbe che la stessa non presentava i crismi dell'originalità e quindi la candidata avrebbe, a quanto sostenuto, plagiato altre fonti nella creazione del proprio lavoro. L'elaborato è stato quindi prelevato e il presidente di commissione, il professor Enrico Caterini, ha subito allertato i carabinieri di Rende, che sono intervenuti sul posto.

Dopo un paio d'ore di smarrimento e trambusto e un evidente imbarazzo generale nella Facoltà di Economia - Dipartimento Scienze Economiche e Aziendali, sita al "cubo 3b" del campus calabrese, la seduta è ripresa regolarmente senza ulteriori interruzioni, anche se con un un po' di tensione generale, ma la situazione della candidata, sospettata di aver plagiato la propria tesi da altri documenti, resta al vaglio della commissione.

Il caso

Il professor Caterini ha sostenuto, durante la seduta di laurea di cui era presidente, di aver scoperto il lavoro di copiatura attraverso l'utilizzo di un software, così da poter accettarsi che alcuni capitoli della tesi fossero stati interamente "copia-incollati" da un documento disponibile su internet. L'intervento del presidente di commissione ha generato la reazione di amici e parenti della laureanda, che hanno iniziato a prendere a calci e pugni la porta dell'aula, ed è stato necessario l'intervento dei carabinieri, secondo quanto riportato dall'agenzia Agi, per riportare la calma, anche se solo dopo un paio d'ore la commissione è stata in grado di riprendere le attività riguardanti il resto della seduta di Laurea in Giurisprudenza in programma quel giorno.

La candidata sospettata, invece, non ha potuto continuare la discussione del suo elaborato e adesso la "palla" passa al rettore Damocle Crisci cui spetta il compito di formare una commissione interna che già nelle prossime ore sarà chiamata a visionare l'elaborato e a valutare il reale plagio o meno.

Questo evento, seppur in alcuni aspetti "non convenzionale", porta alla luce il lavoro certosino di molti professori universitari che continuano a svolgere il proprio mestiere effettuando tutte le verifiche sulle prove d'esame compresa quella caratteristica che, negli ultimi anni, sembrava avesse perso il suo ruolo principale: l'originalità dell'elaborato.