Una storia triste e scioccante sarebbe accaduta nella città dell'Aquila, in Abruzzo, una storia che ha già destato molto scalpore nell'opinione pubblica. Giustamente diremmo noi. Una studentessa ha denunciato in un tema di italiano, svolto in classe, i tentati abusi del patrigno,ossia del nuovo compagno della madre, avvenuti tra il 2008 e il 2009, in una situazione familiare drammatica e di difficile soluzione per la giovane ragazza.

L'insegnante letto il tema si è dapprima rivolta al Preside della scuola, poi ha sporto tramite il consenso della scuola e della ragazza, denuncia formale alla polizia con l'accusa di violenza da parte del patrigno, un operaio locale.

Una storia che vorremmo inverosimile ma purtroppo vera, anche se la polizia deve verificare se il triste racconto della ragazza abbia risvolti nella realtà oppure no. In questo mondo ne sentiamo tante, di ogni genere, ed è comunque sempre giusto l'obbligo delle forze dell'ordine di sentire entrambe le campane.

La ragazza, della quale non sono state rese note le generalità ha scritto nel tema queste parole: " Mentre ballavo, il nuovo compagno di mia madre mi ha preso per stringermi a sé e mi ha sussurrato: Sei stupenda, ti bacerei, e se stasera entrassi nella tua cameretta?".

La studentessa continua dicendo che il patrigno, dopo qualche giorno, è entrato davvero nella cameretta della figliastra, tentando di violentarla per poi addormentarsi nudo.

"E io – racconta la ragazza-, temendo di svegliarlo, ho preferito restargli accanto nonostante fosse ancora nudo".

Non vogliamo trarre giudizi solo su indizi ma è bene che la polizia vagli quanto accaduto e abbia delle prove concrete e poi prenda la decisione adeguata nel caso quanto sia stato raccontato dalla studentessa de L'Aquila sia effettivamente quanto accaduto.