Incomprensibile e drammatico il gesto del dottor Gabriele Scalfarotto, noto, oltre per essere il padre dell'on. del PD, Ivan Scalfarotto, per essere sempre stato particolarmente attivo nel capoluogo pugliese per la sua intensa attività associazionistica.

Lo stimato professionista si sarebbe tolto la vita con un colpo di pistola nella sua villa tra Zapponeta e Manfredonia. Dopo aver ricoperto per anni il ruolo di presidente dell'Avis, il noto agronomo foggiano aveva istituito la AGEDO (Associazione Genitori Parenti e Amici degli Omosessuali). 

Risulta difficile, se non impossibile, comprendere il perché di questo gesto, dal momento che da decenni Gabriele Scalfarotto era impegnato in prima linea nel sociale, sopratutto in una città complessa e dal tessuto sociale sfaldato come Foggia.

Gabriele Scalfarotto apparteneva alla "Bella Foggia", una parte di cittadinanza che non si voleva arrendere al malcostume dilagante. Giovane dentro e fuori, il dott. Scalfarotto era particolarmente presente in rete, su Facebook e Twitter, e da lì commentava con spiccata intelligenza e arguzia i cambiamenti, spesso incomprensibili, di cui era attento testimone. Da molti anni era impegnato nella campagna di sensibilizzazione contro l'omofobia, diventando presidente dell'Agedo. Il 30 agosto del 2013, era sceso in piazza a Manfredonia per un sit-in di protesta.

Non è ancora nota la dinamica dei fatti, ma pare che Gabriele Scalfarotto, soffrisse da tempo di attacchi di depressione, sfociati infine nel terribile gesto.