Continua l'emorragia di migranti dalle zone africane. Un barcone con 37 bambini, 4 donne incinte, è stato raggiunto dalla guardia costiera intorno le 2 nella notte del 26 ottobre. A 100 miglia da Porto Palo sono stati intercettati nuovi migranti del mare, altri disperati che gettano le loro speranze su un barcone malmesso, insicuro, per affrontare la sfida europea di un mondo migliore. Nel giro di 3 giorni sono stati intercettati quasi 1000 migranti nel mare, tutti accolti e rifugiati.
In provincia di Agrigento, quindi, a 100 miglia da Porto Palo, i migranti sono stati trasferiti in tutta sicurezza a Pozzallo dopo aver ricevuto le prime cure.
Lì potranno pernottare e attendere di essere trasferiti in altre zone più prossime alla loro lingua, o ai parenti in Europa. Quattro di loro invece sono stati tradotti in ospedale a causa di un malore.
Nella banchina di Pozzallo si sono prodigati molto il gruppo dei "Medici senza Frontiere", l'equipe medica che soccorre liberamente. Il numero dei migranti quindi è salito notevolmente in pochi giorni, ad un numero quasi a quasi 1000 anime soccorse dal pericolo del mare, del naufragio, di una morte quasi sul limite della prua, delle loro speranze sottese ad un filo di faro. Circa 800 persone sono state soccorse nel solo Canale di Sicilia, grazie all'operazione "Mare nostrum" della Marina militare.
Inoltre due motovedette della guardia costiera, salpate da Lampedusa, hanno soccorso e portato in salvo 250 migranti, a circa 25 miglia dalla costa.
Un pattugliatore d'altura della Guardia costiera, inoltre, ha soccorso circa 95 eritrei a 103 miglia da Lampedusa. Inoltre un altro mercantile di Panama, dirottato nella zona dalla sala operativa del comando delle Capitanerie di porto, ha soccorso e preso a bordo 80 migranti che erano su un barcone in difficoltà a 110 miglia a sud dell'isola.
La diaspora, l'emorragia di migranti sale in linea con l'aumentare dell'inasprimento delle guerre civili nelle zone della Siria, in queste terre dove da molto tempo la pace, forse, è emigrata assieme ai loro cittadini che sperano di riscattare la loro dignità, in Europa, con un lavoro. E approdano in Sicilia, l'isola più vicina, una terra sempre martoriata dalla disoccupazione, dalla crisi, dall'emigrazione dei suoi giovani, che però nonostante i disagi non è estranea a queste situazioni. Ma anzi, con quel poco, si cerca di dividere, accogliere ancora.