Un'importante sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo potrebbe dare una svolta epocale anche qui in Italia per quanto riguarda una norma riguardante il diritto di famiglia, quella che riguarda il cognome dei figli.

Infatti, l'organo supremo dell'Unione Europea ha condannato l'Italia, definendo discriminatoria l'applicazione della legge che impedisce a una madre di trasmettere il suo cognome ai figli legittimi: la sentenza diventerà a titolo definitivo fra tre mesi, ma nel frattempo si invita il parlamento italiano ad introdurre, al più presto, una riforma che modifichi questa normativa.

La scelta di dare ad un figlio il solo cognome materno, dunque, da oggi, diventa un solenne diritto e a questo proposito, è intervenuto il Presidente del Consiglio, Enrico Letta che ha espresso la propria soddisfazione sul proprio profilo Twitter: "La Corte di Strasburgo ha ragione. - ha dichiarato il premier - Adeguare in Italia le norme sul cognome dei nuovi nati è un obbligo".

Anche il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, è intervenuto sulla questione, sottolineando che una particolare procedura che consente l'assegnazione ai figli del cognome materno "esiste già presso le prefetture», ma «bisogna renderlo più pratico ed efficace».

La Corte Europea ha emesso questa sentenza senza precedenti, accogliendo il ricorso presentato da due coniugi di Milano che stanno lottando da ben 15 anni contro la legislazione italiana, in merito alla possibilità di dare ai loro tre figli il solo cognome della madre.