Purtroppo non ce l'ha fatta, Alfredo Famoso è morto. Si è appena conclusa la procedura di accertamento di morte cerebrale per il tassista di 68 anni aggredito, da un pedone per motivi di viabilità (per una precedenza negata a due pedoni), domenica scorsa a Milano in Via Morgagni 40. Già da ieri era stato dichiarato morto cerebralmente e all'ospedale di Niguarda era iniziato il monitoraggio.
Ora l'accusa per Davide Guglielmo Righi è quella di omicidio volontario nella forma del dolo eventuale. Il consulente informatico di 48 anni domenica sera aveva colpito il povero tassista con una confezione di acqua da 6 bottiglie, a seguito di una lite accessa perchè Famoso, alla guida del suo taxi, non avrebbe dato la precedenza a Righi e compagna (incinta di otto mesi) che si apprestavano ad attraversare la strada sulle strisce pedonali.
Maria Teresa Latella, il pm di Milano che coordina l'indagine insieme al procuratore aggiunto Alberto Nobili, ha dichiarato: "Righi ha accettato il rischio e la possibilità di uccidere quando ha scagliato la confezione di bottiglie d'acqua contro il volto di Famoso" e per questo motivo ora all'accusa di omicidio volontario si aggiunge il dolo eventuale.
Davide Guglielmo Righi è già in carcere dalla sera della lite e nella giornata di giovedì 27 febbraio il gip Gianfranco Criscione, deciderà sul fermo e sulla misura cautelare da adottare. Ora sarà l'autopsia a stabilire se il colpo mortale sia stato quello inferto da Righi con le bottiglie o la caduta sull'asfalto con conseguente colpo alla testa.
Alcune persone hanno visto la scena della lite fra i due e sono tutti concordi su come si è svolta la scena: una frenata brusca del taxi, il pedone che si infuria nei suoi confronti, il tassista che scende dalla macchina e inizia una lite e il pedone che colpisce alla testa con le bottiglie il malcapitato. Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha dichiarato che concorderà con la famiglia di Famoso il giorno più adatto per dichiarare il "lutto cittadino".