Un episodio raccapricciante è avvenuto ieri in Oklahoma, nella parte meridionale degli Stati Uniti, dove un'iniezione letale per un condannato a morte è andata male, e l'uomo è morto di attacco cardiaco dopo fortissimi dolori e tra urla strazianti. Nel pomeriggio statunitense di martedì 29 aprile, nel carcere di Mc Alester era prevista una doppia condanna a morte. Le esecuzioni erano riprese dopo tanti anni e tra numerose polemiche.

Il primo a sottoporsi alla pena di morte, è stato Clayton D. Lockett, condannato per aver sparato ad una ragazza di 19 anni nel 1999 e per averla poi sepolta viva. Inizialmente, tutto sembrava filare per il meglio: l'uomo era stato adagiato sul lettino, gli era stato iniettato l'anestetico e i medici avevano dichiarato che era ormai privo di sensi. Ma le cose si sono stravolte appena hanno cominciato ad iniettargli il primo farmaco letale: il corpo del condannato ha cominciato a muoversi, ad agitarsi prima coi piedi e poi con le braccia. Tra lo stupore generale, Lockett si è svegliato lamentandosi e ha anche provato ad alzarsi, senza riuscirci.

I medici, avendo intuito che stava per consumarsi un dramma, hanno subito abbassato la tenda del vetro dal quale i testimoni stavano assistendo alla pena di morte. Questi ultimi, anche se non hanno visto nulla, hanno riportato di aver sentito le terribili urla di dolore lanciate dal pregiudicato, morto successivamente per attacco cardiaco. Ma cosa è andato storto durante l'esecuzione capitale?

La vena del braccio di Lockett, nella quale gli stavano iniettando il farmaco letale, ha ceduto, impedendo così ai medicinali di fare il loro corso. Dopo il tragico episodio, dal penitenziario di Mc Alester hanno sospeso la seconda pena di morte e per i prossimi 14 giorni, i dirigenti del carcere indagheranno per risalire alle cause che hanno portato all'atroce incidente occorso al condannato a morte. La raccapricciante morte di questo pregiudicato solleverà indubbiamente ulteriori polemiche sulla pena capitale che negli Stati Uniti è ormai ammessa in pochissimi Stati federali.